A Nerviano Fratelli d’Italia punta il dito contro la maggioranza: “Basta mostrare muscoli ormai inesistenti”
Fratelli d'Italia mette nel mirino «una serie di dimissioni politiche e fughe degli uffici che, anziché fermarsi, si ingrossano sempre di più»
Non smettono di far discutere le dimissioni presentate dai due ormai ex consiglieri comunali di Nerviano Katia Cavaleri e Sergio Banfi, che dopo tre anni trascorsi tra i banchi del parlamentino nelle fila di Scossa Civica a metà settembre hanno fatto un passo indietro parlando espressamente di premesse venute meno «per poter continuare a collaborare con l’attuale amministrazione».
Dopo Partito Democratico e Lega, anche Fratelli d’Italia – che si prepara peraltro al congresso locale e in quest’ottica raccoglierà le adesioni il sabato al mercato fino al prossimo 12 ottobre – , infatti, punta il dito contro gli scricchiolii della maggioranza, che durante l’ultima seduta consiliare, pur avendo serrato i ranghi intorno a sindaca e giunta, ha perso un seggio in consiglio comunale per l’impossibilità di procedere alla surroga di uno dei due consiglieri dimissionari.
Il circolo nervianese del partito di Giorgia Meloni non nasconde una «grossa preoccupazione» davanti ad una «una serie di dimissioni politiche e fughe degli uffici che, anziché fermarsi, si ingrossano sempre di più come una vera e propria slavina montana». «Nell’ultimo consiglio comunale – sottolinea il presidente Giorgio Canevari – abbiamo notato una debolezza complessiva della maggioranza e una totale mancanza di strategie risolutive di problemi che vanno via via crescendo. La stessa attività amministrativa sembra sul punto di bloccarsi definitivamente. Sentiamo lamentele e scoramento nella cittadinanza».
«Invitiamo la maggioranza – aggiunge Canevari – a riflettere e a confrontarsi con le minoranze seriamente, senza mostrare muscoli ormai inesistenti, ma dialogare sulle cose promesse in campagna elettorale per realizzarle. Non è una questione di numeri ma di serietà amministrativa. Forse converrebbe anche una seria verifica per capire se è ancora il caso di continuare in questo stillicidio di fughe e dimissioni».
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