L’ing. Zanotta riparte da Bergamo dopo 20 anni a Legnano dedicati al risanamento della città
Da martedì 1 ottobre, l’ing. Edoardo Maria Zanotta, passerà definitivamente alle dipendenze dell’amministrazione comunale di Bergamo. Le riqualificazioni fluviali sull'Olona, di piazza Carroccio e dell'isola del castello, i suoi fiori all'occhiello
Le alluvioni sono eventi drammatici che mettono a dura prova territorio, comuni, comunità. Ma hanno sicuramente il merito di mettere in evidenza persone resilienti, capaci di ridare speranza e fiducia nel futuro. Il concetto lo troviamo spesso ripreso in questo difficile momento che rivede le popolazioni del centro Italia colpite dalla nuova esondazione di fiumi e torrenti. Oggi, Legnano vive un periodo di esondazioni ridotte, rispetto al passato, proprio per aver avuto la fortuna e il merito di aver avuto con se’ qualcuno di questi professionisti.
Tuttavia, con la determina comunale 1184 del 9 settembre scorso, uno di questi, l’ing. Edoardo Maria Zanotta, è passato definitivamente alle dipendenze dell’amministrazione comunale di Bergamo, con la carica di responsabile della direzione programmazione, gare, provveditorato, reti, infrastrutture stradali, idrauliche, scolastiche e sportive: “Una volta scelto di continuare a lavorare nel capoluogo, ho deciso di trasferire il contratto di lavoro a tempo indeterminato a Bergamo per andare incontro alle esigenze organizzative di entrambe le amministrazioni. Legnano è stato il mio primo grande amore; Bergamo un’occasione di crescita in una splendida Città” – così spiega Zanotta.
“Sono entrato nella pubblica amministrazione per caso a 29 anni – i suoi primi passi – dopo aver lavorato da libero professionista in studi d’ingegneria ed in altri svariati ambiti; ad aprile del 1997 sono stato assunto al comune di Varese con le funzioni di Capo Attività fognature e risanamento ambientale facendomi le ossa nel progettare e realizzare le più svariate opere dell’ingegneria idraulica”.
Dal settembre 1999 al settembre 2019, data del primo passaggio a Bergamo, l’ing. Zanotta ha vissuto anni fondamentali per la carriera e per la nostra città: “All’inizio del nuovo millennio – ricorda il direttore – Legnano rappresentava un virtuoso esempio di città rinnovata, moderna e curata; in pochi anni venne dato corso a quella vision che ancora oggi rende questa città unica nel suo genere, a titolo esemplicativo ricordo la ZTL di piazza san magno, il comparto ex Cantoni, il nuovo ospedale, il teleriscaldamento”.
La considerazione di Zanotta nei confronti dell’allora sindaco Cozzi, con il city manager Conte e Bianchi al comando di Amga, è sempre immutata perché “si crearono le condizioni per un cambio di passo che portò Legnano al rango di top player di un territorio ben più vasto dell’Alto Milanese. Ancora oggi si beneficia di tutto l’azzardo, l’euforia e la visione strategica che ha caratterizzato quel periodo; a soli 32 anni mi affidarono il prestigioso incarico di Ingegnere Capo, un ruolo che in precedenza venne svolto solo da dirigenti ben più navigati di me”.
“La mia carriera professionale – prosegue l’ingegnere – è stata catalizzata anche dalle piene dell’Olona. Quando capita di passare da piazza Carroccio, mi viene ancora in mente quell’episodio, all’inizio del 2000, quando lasciai sbigottiti gli addetti ai lavori perché diedi ordine di tagliare una trave portante dell’impalcato della piazza per permettere all’escavatore di rimuovere un’enorme occlusione formatasi qualche giorno prima nell’alveo sottostante; nelle ore seguenti, come preannunciato, transitò una piena che a memoria d’uomo non si era mai vista e che fortunatamente defluì senza allagare questa zona centrale della città”.
“La messa in sicurezza di questo punto critico venne poi attuata con l’intervento di riqualificazione fluviale di piazza Carroccio progettato e diretto dalla mia ripartizione. Questo complesso intervento ha previsto anche la ricostruzione del vecchio canale industriale fino al tratto in cui l’Olona ritorna a cielo aperto, oltre ad un nuovo alveo scoperto fino a via Lampugnani, con una larghezza massima iniziale di 30 metri, fra una sponda e l’altra; scherzosamente il sindaco e l’assessore di allora indicavano questo luogo come darsena Zanotta, stante l’inusuale colpo d’occhi che desta ai passanti”.
Nello stesso periodo dei lavori di piazza Carroccio si realizzò, da parte del lottizzante, anche il nuovo alveo a cielo aperto dell’ex Cantoni. Infine, su progetto e direzione lavori dell’ufficio tecnico diretto da Zanotta, nel 2014 inizia il cantiere di riqualificazione idraulica ed ambientale dell’isola del castello in cui viene definitivamente messa in sicurezza e restituita alla cittadinanza questa enorme area che, fino ad allora, fungeva da golena per le piene dell’olona.
“È evidente che la messa in sicurezza dell’Olona è stato un gioco di squadra tra Comune, Aipo, Soprintendenza ed altri, perché da soli non si ottengono certi risultati”, il suo pensiero.
Tra gli altri interventi sulla città durante il ventennio lavorativo dell’ing. Zanotta, se ne ricordano i più significativi: dalla realizzazione dei due sottopassi di via Montebello e Venegoni ai parcheggi centrali di via Girardelli e via Diaz; dalla riqualificazione di piazza San Magno e relativa ZTL a quella di piazza Monumento, e ZTL di via Venegoni e piazzetta Gaeta; dall’ampliamento e restauro di palazzo Malinverni al nuovo teatro Tirinnanzi; dalla messa in sicurezza di viale Cadorna alla bretella di collegamento tra ospedale e SP 12; dalla riqualificazione della vecchia casa di riposo Accorsi alla realizzazione di due nuove residenze sanitarie in Canazza e Mazzafame; dalla riqualificazione, restauro ed ampliamento del castello Visconteo alla riqualificazione ex tribunale con promenade in calcestre; la realizzazione o riqualificazione delle fontane di San Magno, viale Toselli, Cimitero, largo Tosi, Redentore, via Venegoni, specchio d’acqua ex Cantoni; infine, il progetto esecutivo del polo bibliotecario previsto in una piccola porzione del parco Falcone Borsellino.
A proposito di fontane, l’ingegnere racconta che questa sua passione è nata negli anni Novanta quando gli venne chiesto di progettare l’impiantistica della fontana di piazza Castello a Milano (la famosa torta degli sposi realizzata nel 1939 e poi smontata negli anni ‘60 per realizzare la metropolitana); da questa inusuale esperienza iniziò ad avere la fama di “fontaniere” e negli anni successivi ebbe addirittura l’onore di ingegnerizzare fontane per conto di Renzo Piano e Gae Aulenti.
“Sono fiero – ecco a parlare di singoli personaggi – di aver proposto e convinto il sindaco Centinaio a portare all’isola del castello il famoso festival musicale Rugby Sound, dopo aver creato tutti i presupposti per la sicurezza del luogo”.
Metaforici, invece, i giudizi ad esempio sull’avvocato Franco Brumana definito “un preparatissimo combattente che alcune volte si scaglia contro l’avversario sbagliato; simpatica la sua denuncia istituzionale nei confronti di sindaco, soprintendente e ingegnere capo per presunti reati commessi nella installazione della piccola ed amovibile passerella sulla Molinara” e sull’architetto Ranzani: “un geniale e vulcanico architetto che se riesci a contenerlo, ma io non sempre ci sono riuscito, avrai fatto un’esperienza così importante che tutto il resto ti sembrerà ordinaria amministrazione.”
“Comunque – la conclusione di Zanotta – è stato un piacere ed un momento di crescita rapportarsi con persone autorevoli, competenti e strutturate. Con molti legnanesi ho conservato ottimi rapporti, quindi che dire: lunga vita alla città e scusatemi se ho commesso qualche stupidaggine”.
E ripensare un ritorno a Legnano?: “Lasciamo la risposta al destino”.
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