Gli studenti di chimica del Torno al Congresso Nazionale di Chimica Supramolecolare
Il lavoro di ricerca svolto sull'analisi del processo d’invecchiamento e degradazione della carta di due preziosi volumi conservati nella Biblioteca Capitolare di Busto Arsizio ha presto attirato l’attenzione del Congresso Nazionale
Etimologicamente, analizzare significa risolvere un tutto nei suoi elementi, significa scindere un’unità nelle parti che la compongono al fine di studiarle separatamente: significa fare a pezzi, distruggere. Lo sanno bene i chimici, che sui banchi del laboratorio pazientemente manipolano e dividono in tanti mattoncini le minuscole costruzioni che si propongono d’indagare. Smontare il campione, danneggiandolo, è il prezzo da pagare per poter esaminare con precisione i tasselli del più ampio mosaico supramolecolare. Un prezzo troppo caro, però, se il campione è costituito da un libro antico, magari del XIX o addirittura del XVI secolo. E allora come fare?
La risposta era venuta nell’autunno del 2021 da un gruppo di studenti dell’indirizzo Biotecnologie Ambientali dell’Istituto Superiore “G. Torno” di Castano Primo: guidati dalla prof.ssa Chiara Chiodini, gli alunni della scuola castanese avevano intuito la possibilità di analizzare il processo d’invecchiamento e degradazione della carta di due preziosi volumi conservati nella Biblioteca Capitolare di Busto Arsizio – le Institutiones grammaticae di Gian Alberto Bossi, chierico e umanista morto nel secondo decennio del Cinquecento, e l’anonimo Sistema metrico decimale sostituito ai pesi e misure antiche per la provincia di Milano in uso dai mercanti all’indomani dell’Unità d’Italia – adottando il metodo analitico della gascromatografia in spazio di testa, che studia i diversi elementi di un aggregato dopo averli vaporizzati mediante un apposito apparecchio detto gascromatografo.
Non direttamente la carta, dunque, sarebbe stata oggetto della scomposizione analitica, ma il suo odore: il composto volatile esalato dalle pagine riposte in un essiccatore a temperatura ambiente. Messo a disposizione nel settembre 2023 dall’azienda Innovhub s.r.l. di Milano, che da anni promuove e supporta lo sviluppo scientifico e tecnologico in ambiti molteplici e disparati, nella primavera scorsa il gascromatografo ha dato i risultati a lungo perseguiti: la carta della grammatica cinquecentesca, presumibilmente costituita da un resistente impasto di canapa, cotone e stracci, si è rivelata essere coinvolta in un processo di deterioramento più lento rispetto a quello subìto dalla carta del prontuario ottocentesco, con ogni probabilità costituita invece da polpa lignea scadente e dunque maggiormente deperibile.
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Il successo non ha tardato ad arrivare: il lavoro di ricerca svolto dalla prof.ssa Chiodini e dai suoi studenti ha presto attirato l’attenzione del Congresso Nazionale di Chimica Supramolecolare di Pavia, che ha voluto annoverare l’equipe del “G. Torno” tra i partecipanti alla sua XVI edizione. Tenutosi nei giorni 10, 11, 12 e 13 settembre presso il Campus della Salute dell’Università, il Congresso ha accolto gli alunni della scuola castanese da veri e propri protagonisti: entusiasti di partecipare ad un evento tanto prestigioso, i ragazzi hanno saputo abbandonare le insicurezze iniziali per discutere i risultati di una ricerca di cui non potevano non andar fieri. «La partecipazione al Congresso, non scontata per gli studenti di una scuola superiore, ha permesso ai miei allievi non solo di conoscere numerose realtà post-universitarie italiane e straniere, ma anche di confrontarsi
con quei ricercatori – non pochi – che, incuriositi dal nostro lavoro, hanno chiesto informazioni aggiuntive», ha affermato la prof.ssa Chiodini al termine del convegno. «Ma il nostro impegno – il loro impegno – merita un riconoscimento più grande», ha concluso la docente, che non nasconde l’intenzione di pubblicare il lavoro di ricerca su una rivista scientifica.
Prof.ssa Francesca Fastigari
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