A 54 anni senza lavoro a Legnano: “Una missione impossibile. Come può un uomo della mia età avere futuro?”
Il legnanese, ha deciso di condivide la sua situazione: «Nonostante desidero lavorare mi trovo di fronte a porte chiuse: questa è una società che non offre opportunità»
Aurelio ha 54 anni è disoccupato e da 16 anni vive a Legnano. Da tempo cerca lavoro, ma non lo trova. Proprio per questo il legnanese ha deciso di condivide la sua situazione: «Nonostante desidero lavorare mi trovo di fronte a porte chiuse: questa è una società che non offre opportunità. Cerco solo un lavoro dignitoso». Nella lettera che pubblichiamo di seguito emerge tutto il suo profondo disagio.
Sono Aurelio ho 54 anni e sono disoccupato. Scrivo questa lettera perchè la situazione in cui mi trovo mi fa sentire inutile e umiliato. Pur avendo un gran desiderio di lavorare e rendermi utile, purtroppo noto che cercare lavoro alla mia età è una mission impossible. Ho inviato CV ovunque, alle agenzie interinali, alle agenzie per il lavoro, ma niente nemmeno una chiamata, un cenno di interessamento. Ora vi chiedo: come può un uomo della mia età trovare un lavoro in una città che non offre alcuna possibilità? Come può un uomo della mia età portare avanti una famiglia, avere un futuro, una “carriera” lavorativa? Non sono l’unico padre che vive questo stesso disagio.
Parlando egoisticamente e senza mezze misure c’è chi può dare voce ai tanti come me. Nei miei tanti anni di “occupato” ho sempre svolto attività lavorative saltuarie che non andavano oltre i 3/6 mesi, e non sono mai stato licenziato per richiami, assenze, inaffidabilità, inefficienza. Questo perchè non c’era possibilità di rinnovo, o perchè la sostituzione era finita, o perchè l’appalto era stato perso. In alcuni casi addirittura il lavoro è stato interrotto perché pur essendo un ottimo dipendente denunciavo lo sfruttamento che ero costretto a subire tipo ore non pagate straordinari fatti e non retribuiti, i “dai fammi un favore” io sono un lavoratore e come tale devo essere trattato. Ho già lasciato la mia città, trasferendomi in questa grande realtà dove pero ho trovato solo porte chiuse, questo è grido d’aiuto lo faccio in forma silenziosa, perché in un mondo dove tutti si lamentano della mancanza di lavoro ma nessuno fa nulla, l’indice di disoccupazione è alto. Io voglio e devo lavorare.
IL LAVORO NOBILITA L’UOMO e non è solo un DOVERE ma è soprattutto un DIRITTO! L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Il primo Articolo enuncia proprio questo, io credo che per dare speranza a me e ad altri come me; bisognerebbe partire da qui. Concludo questa lettera chiedendo a tutti di condividere. Questo è il mio grido silenzioso.
Aurelio
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