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A Canegrate il parcheggio vicino alla stazione si trasforma in “Spugna”

L'intervento in piazza XXIV Maggio nel quadro del progetto di Città Metropolitana e Gruppo Cap per assorbire le acque ed evitare inondazioni e allagamenti

Progetto Spugna a Canegrate

Il grande parcheggio che serve la stazione di Canegrate si sta trasformando. L’opera è resa possibile grazie al Progetto Spugna di Città Metropolitana di Milano, che insieme a Gruppo Cap, il gestore del servizio idrico integrato ha messo in campo 90 progetti in 32 Comuni finanziati grazie a fondi PNRR.

A raccontare in cosa consiste l’intervento in piazza XXIV Maggio a Canegrate è Marco Callerio, responsabile servizi ingegneria di Gruppo CAP: «L’intervento di Canegrate ha previsto la completa riconfigurazione del parcheggio vicino alla stazione. In questo caso, abbiamo cercato di rivedere tutte le pendenze del parcheggio in modo da gestire l’acqua meteorica attraverso uno scorrimento superficiale sia su superfici impermeabili, quindi l’asfalto dei corselli, sia su superfici completamente permeabili degli stalli che saranno realizzati in blocchetti di cemento drenante. L’eccesso viene portato al “rain garden” centrale che è un’area verde con una quota inferiore al piano stradale che permette di ricevere le acque e di contenerle e di infiltrarle in loco».

Progetto Spugna a Canegrate

«Se vedrete quando piove forte durante un grosso temporale ristagnare l’acqua all’interno del rain garden durante un evento meteorico, vuol dire che tutto sta funzionando regolarmente e quindi il sistema sta lavorando correttamente prosegue Callerio -. Come sta già avvenendo in alcuni progetti che abbiamo già realizzato nel quadro del Progetto Spugna: ad esempio in via Bormio a Canegrate, in via Moro a Rho e a San Giorgio su Legnano in via Campaccio, già in funzione e che hanno già ricevuto acqua nel corso di eventi meteorici intensi di questi ultimi mesi».

«Nel rivedere l’area del parcheggio, abbiamo incrementato il numero delle piantumazioni che quindi daranno un contributo verso l’abbattimento delle isole di calore – prosegue il responsabile servizi ingegneria di Gruppo CAP -. Abbiamo mantenuto completamente il numero degli stalli esistenti in modo da non dare nessun disagio nella fruizione dell’opera».

A spiegare il quadro generale del Progetto Spugna è Cinzia Davoli, responabile del Servizio Sviluppo Sostenibile e sistemi di supporto alle decisioni della città metropolitana di Milano: «Il progetto città metropolitana spugna è un progetto che riguarda 90 interventi in 32 Comuni. Stiamo parlando di quasi 500 mila metri quadrati che vengono de impermeabilizzati, cioè asfalto che diventa verde e le acque non vanno più in fognatura. 500 mila metri cubi che ogni anno da tutti questi interventi non avranno più a finire nella fognatura o non ruscelleranno per le città – spiega Davoli -. Andando oltretutto a posare e a gestire un numero veramente elevatissimo di piante che porteranno nuovi impollinatori, nuova di biodiversità per tutta la città metropolitana. Abbiamo stimato un risparmio energetico di acque che quindi non andranno più a essere pulite dal sistema idrico integrato per 11 tonnellate equivalenti di petrolio annue che non verranno più immessi in atmosfera con un grande risparmio sia per le tasche dei cittadini, ma soprattutto per la qualità dell’aria».

Gli interventi interessano aree di proprietà pubbliche (parcheggi, piazze, sedi stradali e aree verdi) e prevedono la realizzazione di opere di disconnessione delle superfici e la gestione sostenibile delle acque meteoriche di dilavamento superficiale, privilegiando la ritenzione in loco con recapito per infiltrazione, dove possibile, nel suolo e nei primi strati del sottosuolo. Le tipologie di opere di drenaggio urbano sostenibile da utilizzare sono: deimpermeabilizzazioni di superfici, aree di bioritenzione, trincee infiltranti e drenanti, box alberati, bacini di detenzione, zone umide, canali di drenaggio vegetati, sistemi di infiltrazione profonda, ritenzione sotto superficie stradale, pavimentazioni drenanti, serbatoi di accumulo o cisterne.

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Pubblicato il 20 Agosto 2024
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