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Fiera di San Fermo, l’ex sindaco Cozzi: “Mai così pochi ambulanti, a Nerviano fiere in via di estinzione”

La sindaca respinge al mittente le critiche del suo predecessore: "Proviamo ad integrare le feste patronali con altri eventi nel contesto delle fiere, ma il calo degli ambulanti è un processo irreversibile"

Fiera di San Francesco e Fiera di San Fermo 2024

Il primo round era arrivato dopo la Fiera di San Giorgio, che ad aprile aveva dovuto fare i conti con il maltempo. Per il secondo è bastato aspettare l’altro tradizionale appuntamento di Nerviano con le fiere, ovvero la Fiera di San Fermo di lunedì 5 agosto, finita a sua volta – ed era nell’aria dopo l’ultima seduta consiliare – al centro del ring politico con l’ex sindaco Massimo Cozzi che ha parlato di un «quadro assolutamente desolante» e ha stigmatizzato l’amministrazione comunale, rea a suo giudizio far rischiare al paese «l’estinzione delle fiere storiche».

«Nel programma dell’amministrazione comunale si dice di puntare alla caratterizzazione e valorizzazione delle fiere e dalla determina si dice espressamente che “si rende necessario, come ogni anno, rendere attrattiva la fiera di San Fermo con iniziative ulteriori rispetto alle consuete bancarelle” – sottolinea il consigliere di opposizione -. Per fare questo sono stati spesi 1.342 euro per 60 giochi di legno, posizionati in piazza Italia. Prima erano i giochi dei nonni, ora li chiamano giochi dei cortili, ma la sostanza non cambia. Ed è proprio in questa frase l’errore: il “si rende necessario” sembra un obbligo; in realtà è giusto farlo, se c’è veramente la volontà di valorizzarla, altrimenti le cose fatte per forza escono male e così, puntualmente, è successo, purtroppo».

«Partiamo dai numeri degli ambulanti presenti, 41 quest’anno: è il numero di presenze più basso di sempre alla fiera di San Fermo – aggiunge Cozzi -. Che sia in calo il numero degli ambulanti a mercati e fiere è un dato di fatto, ma qui si è andati oltre. Di sicuro poi non ha aiutato la concomitanza con la fiera di Cerro Maggiore, che si poteva tranquillamente evitare. Basta leggere il “Regolamento per la disciplina del commercio sulle aree pubbliche”, dove si parla espressamente della Fiera di San Fermo, da tenersi ad agosto il lunedì più vicino alla data di ricorrenza: visto che la fiera di Cerro si tiene sempre il primo lunedì di agosto, si poteva scegliere lunedì 12, che è poi quello più vicino al giorno del patrono (9 agosto, ndr). Aggiungiamo che a Cerro si è optato per aggiungere un seguitissimo spettacolo di cabaret serale come evento corollario alla fiera, e il quadro e le differenze sono complete: i 60 giochi di legno che dovevano rendere attrattiva la nostra fiera sono stati posizionati sotto un sole cocente; seppur belli, sono rimasti, ad esempio per tutto il pomeriggio, praticamente deserti».

Critiche che in larga misura il capogruppo di Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano aveva già portato anche tra i banchi del consiglio comunale al momento della discussione del documento unico di programmazione, cui oggi come allora la prima cittadina Daniela Colombo replica sottolineando che «l’impegno è quello di provare ad integrare le feste patronali con altri eventi nel contesto delle fiere, cosa che stiamo facendo dal nostro insediamento, ma il calo degli ambulanti è un processo irreversibile».

«Abbiamo un regolamento che dice che la fiera di San Fermo e la fiera di San Giorgio si tengono il lunedì più prossimo alla data della ricorrenza – aveva ribadito durante la seduta consiliare Colombo -. L’ente può utilizzare tutte le leve possibili, però ci sono tre cose che non può governare: il meteo, e quindi se come è successo in occasione della fiera di San Giorgio arriva una bomba d’acqua è praticamente impossibile immaginare che ci siano degli ambulanti che si prendano la briga di venire sul territorio e fare la fiera, il calendario, e il calo oramai fisiologico della professione dell’ambulante. Ad un certo punto dovremo prendere atto che, come una volta esistevano le macchine da scrivere e oggi non ci sono più, questa professione potrebbe anche non esserci più in futuro: dovremo fare i conti con il mondo che cambia, che evolve nel bene e nel male, e magari dovremo sostituire le fiere con qualcos’altro. La professione che una volta portava qui centinaia di ambulanti oggi è in declino, e questo è un dato di fatto».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Agosto 2024
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