Angela Bertocchi, da tutti conosciuta come Angelina, è nata a Legnano il 14 agosto 1924, il giorno prima che il suo paese nativo venisse elevato a città.

Il suo è un centenario importante. Non solo perché corona un secolo di storia, ma perché segna un traguardo che Angelina ha raggiunto dopo una vita di sacrifici e lavoro, senza mai perdere il sorriso. Lo stesso sorriso con cui ci ha accolti nella sua abitazione nel quartiere San Paolo di Legnano.

Gli anni della Resistenza

Ha visto Legnano cambiare: «I miei genitori erano contadini. Si sono trasferiti dalla Toscana a Legnano dopo il primo conflitto mondiale e coltivavano i campi. C’erano vaste aree agricole. Poi sono arrivate le fabbriche». Quando è scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, Angelina è tornata  a Pontremoli con la sua famiglia. Il marito, Giuseppe Stellica, partigiano combattente, ha partecipato da protagonista alla lotta di Resistenza. Il ministero della Difesa gli conferì la Medaglia della Liberazione: «Il paesino era piccolo, tutti si conoscevano e si volevano bene – racconta Angelina -, anche noi ragazze davamo una mano. Io nascondevo in casa i partigiani che altrimenti sarebbero stati uccisi dai nazisti. Ho fatto la mia parte».

L’attività al mercato

Quando è tornata da Pontremoli insieme al marito ha iniziato a vendere per mercati del Legnanese. Aveva un banco di casalinghi. «Vendevamo cianfrusaglie di ogni genere», così “etichetta” i piatti, le pentole, i contenitori e giocattoli che ogni mattina, sempre puntuale alle 8, esponeva fuori dal camioncino. «Era tutta merce in plastica, un materiale assolutamente nuovo per quegli anni».

L’attività è stata avviata nel dopoguerra, un momento di rinascita e anche di grandi opportunità: «Il mercato di Legnano era il più bello di tutta la zona – torna indietro con la mente -. Le bancarelle erano nell’ex piazza Mercato, oggi piazza don Sturzo. C’era tutto, dalla frutta ai detersivi. Non esistevano i supermercati e si faceva tutta la spesa per la casa. Non c’erano ancora i camion attrezzati e sul piazzale venivano allestite tende per vendere la merce. Solo in un secondo momento sono arrivati gli ombrelloni. Stavamo bene, anche se erano richiesti tanti sacrifici. Ricordo ancora la sveglia alle 6.30. Si lavorava con la pioggia e persino con la neve. Non guardavamo in faccia la fatica».

Quando al mercato si mercanteggiava

Il mercato era anche un luogo di aggregazione: «Ho conosciuto tante persone e molti clienti sono diventati amici – racconta Angelina -, davanti ai banchi si chiacchierava di tutto, era un momento di socialità familiare. C’era il tempo per mercanteggiare, si facevano affari e si costruivano relazioni. Anche in città c’era più socialità. Ogni occasione era buona per fermarsi e scambiarsi qualche confidenza tra amiche».

Angelina oggi vive con il figlio, ex professore di filosofia del liceo Galilei, e mantiene ancora attiva la mente leggendo, guardando la tv e facendo le parole crociate. «Non posso più lavorare, cerco di passare il tempo come meglio posso», ci dice la centenaria che sul comodino ha un grande classico, “Le Anime Morte di Gogol”. «Me lo ha dato mio figlio, mi è sempre piaciuto leggere. Così come ricamare». E quando le chiediamo quale è il segreto per arrivare a 100 anni, risponde senza pensarci troppo: «Fare vita semplice, senza troppi fronzoloni». Tanti auguri Angelina.

Quando abbiamo intervistato Angelina, insieme al figlio era presente anche il familiare Lorenzo Cattini che per anni ha gestito un banco di profumeria al mercato di Legnano. Di seguito la sua storia

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