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I Punkreas tornano al Rugby Sound ancora più carichi: “Sarà una grande festa”

Abbiamo chiesto a Paolo Noyse, chitarrista dei Punkreas, la band di Parabiago che ha fatto la storia del punk in Italia, qualche anticipazione sul concerto: "Il punk ha ancora tanto da dire, soprattutto ai giovani"

PUNKREAS

Al Rugby Sound Festival l’11 luglio andrà in scena la storia del punk, ska, rock made in Italy con “Punk in castle”: Punkreas, Derozer e Vallanzaska,  tre delle formazioni che più hanno influenzato il genere in Italia, saranno insieme in un’unica serata sul palco dell’Isola del Castello di Legnano.

Abbiamo chiesto a Paolo Noyse, chitarrista dei Punkreas, band di Parabiago che ha fatto la storia del punk in Italia, qualche anticipazione sul concerto. Cosa ci aspettiamo da questa serata?

Giovedì porteremo sul palco dell’Isola del Castello di Legnano una versione ricaricata del tour “Electric Déjà-Vu – Reloaded”. Il tour era stato interrotto lo scorso ottobre per motivi personali, ma avevamo voglia di continuare a suonare queste canzoni, che stanno diventando dei veri classici dei Punkreas. Le alterneremo naturalmente ai nostri grandi successi, altrimenti – scherza Noyse – i nostri fan ci buttano giù dal palco.

Cosa significa per voi condividere il palco con band come i Vallanzaska e i Derozer?

Conosciamo queste band da 30 anni, abbiamo fatto tante cose insieme e ci vogliamo bene. C’è una sincera condivisione e sarà bellissimo. Ognuno caricherà l’altro, quindi saremo tutti carichi a molla. Non sappiamo ancora esattamente la scaletta, ma immagino che suoneremo per ultimi. Tuttavia, potremmo improvvisare qualcosa insieme alle altre band se ce ne sarà l’occasione. Scopriremo tutto durante la serata.

I vostri concerti sono sempre una grande festa ma allo stesso tempo lanciate messaggi importanti. Il vostro nuovo singolo “Ciao Ciao” affronta il tema dell’intelligenza artificiale. Vi fa “paura”?

In “Ciao Ciao” parliamo dell’intelligenza artificiale, un tema attualissimo. Non siamo contro l’innovazione tecnologica, ma crediamo che ci sia bisogno di una maggiore consapevolezza nell’uso delle nuove tecnologie, così come è successo con i social media. Non vogliamo diventare dipendenti senza esserne consapevoli. Torniamo a farci di vita vera, perché farsi di questa tecnologia può essere pericoloso.

I Placebo hanno chiesto ai loro fan di tenere i telefonini in tasca durante i concerti. Voi farete lo stesso?

Non ce n’è bisogno. Il nostro pubblico tende a godersi il concerto senza stare tutto il tempo con il telefonino. Fanno qualche foto o video, ma poi si divertono davvero. Il nostro concerto è più una festa che uno spettacolo, e il pubblico è parte integrante dello spettacolo.

 Il vostro secondo singolo “In Italy” parla invece della corsa alla privatizzazione..

“In Italy” affronta il tema della privatizzazione. In Italia stiamo andando verso il modello liberista americano che mostra molte storture. Crediamo fortemente che alcuni beni essenziali, come l’assistenza sanitaria e l’istruzione, debbano rimanere pubblici. Privatizzarli peggiora la situazione e crea disuguaglianze. Se continuiamo così, arriveremo al punto in cui anche l’aria che respiriamo dovrà essere pagata.

Qual è la tua opinione sulla scena punk in Italia oggi? Il punk ha ancora tanto da dire?

Assolutamente sì. In questo momento, il punk potrebbe essere la scelta migliore. La situazione attuale è peggiore rispetto a quando abbiamo iniziato a fare musica: tutto è precario, dal lavoro alla casa, alla scuola, alla sanità. I giovani si trovano in una condizione di incertezza totale e la colpa è tutta della generazione che li ha preceduti. Penso che oggi un atteggiamento punk, come rivendicazione di un mondo migliore, sia perfettamente calzante. È un messaggio di speranza per un futuro diverso.

I giovani ascoltano ancora il punk?

Non so se ascoltano il punk, ma i Punkreas si. C’è un ricambio generazionale costante ai nostri concerti. Vediamo sempre nuovi ragazzi e anche bambini che indossano le nostre magliette. È un miracolo che non so spiegare, ma esiste ancora la sensazione di essere alternativi a qualcosa e i Punkreas sono un punto di riferimento per chi si sente diverso.

Salutiamo Noyse e ci diamo appuntamento giovedì 11 luglio all’Isola del Castello. Sarà sicuramente una grande festa.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Luglio 2024
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