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Folgore e Robur si presentano, perchè non assegnare a loro lo stadio Mari?

A cospetto di un Legnano calcio allo sbando totale, perchè non assegnare a queste società, vere espressioni di un calcio genuino e disinteressato, lo stadio cittadino per una comune gestione?

folgore legnano

Prima la Folgore, quindi la Robur, ecco le due squadre legnanesi di maggior richiamo a livello dilettantistico presentarsi per la nuova stagione calcistica.

Per la Folgore del presidente Maurizio Ferrario, raduno tradizionale al Poli Hotel di San Vittore Olona, con il solito Loris Boni ospite d’onore e primo tifoso della squadra che tornerà in Prima categoria con un obiettivo prioritario: conquistare un posto nei playoff.

Con il riconfermato mister Rocco Amendolara, questa la rosa approntata dal direttore tecnico Paolo Ferrario: Lorenzo Rogora, Andrea Colombo, Nicola Castellotti, Davide Cattaneo, Valentino Monti, Francesco Russo, Thomas Panozzo, Federico Colombo, Davide Rosana, Federico Cozzi, Marco Colombo, Simone Criscione, Francesco Stecchini. Completano il gruppo i nuovi arrivati: Luca Orlando (Turbighese), Fabio Citro (Turbighese), Andrea Marzola (Ferno), Jacopo Catalano (Robur) e Davide Cantarini (Ticinia).

Nella sede di Palazzo Leone da Perego, a Legnano, ecco la Robur. Retrocessa in Seconda categoria, la squadra del presidente Cesare Lombardo ripresenta mister Giuseppe Scicchitano e un team quasi tutto inedito con Andrea Colombo, Gabriele Colombo, Stefano Colombo, Luca Gaifami, Davie Ghezzi, Samuele Guerci, Andrea Leone, Luca Leoni, Luca Mastella, Luca Messina, Andrea Molinari, Janito Montesdeoca, Carlo Alberto Morandi, Stefano Mussaro, Alessio Orlandi, Andrea Putignano, Marco Rossato, Andrea Samà.

Anche per la Robur una stagione che ha un unico scopo: tornare in Prima categoria, lasciata un paio di mesi fa con un incredibile playout che meritava, di certo, miglior sorte.

Due società, queste della Folgore e della Robur, vere espressione di una passione genuina, alimentata da dirigenti che si dedicano al calcio legnanese in maniera disinteressata e meritevole di una maggior considerazione istituzionale. A cospetto di un Legnano calcio allo sbando totale, che ogni giorno approfitta di un blasone che non esiste più per vantare diritti e onori, perchè ad esempio non assegnare ai presidenti Ferrario e Lombardi lo stadio cittadino per una comune gestione? Chi di dovere potrebbe anche fare un riflessione. Risolverebbe a queste società problemi logistici non indifferenti e che ne limitano le rispettive possibilità tecniche.

 

 

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Luglio 2024
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