Il “Fungo” di Garbatola rinasce con oltre 100 appartamenti e uffici. E il Comune ripensa alle opere pubbliche
L'amministrazione punta a portare nella prossima commissione le linee di indirizzo per la revisione della convenzione sotto il profilo delle opere pubbliche
C’è finalmente un nuovo futuro all’orizzonte per il cosiddetto “Fungo” di Garbatola, l’edificio a sette piani che svetta tra via Europa e via XX Settembre dagli anni ’90 e per decenni è rimasto in stato di completo abbandono: il mese scorso infatti, sono iniziati all’interno dell’area dei lavori di ristrutturazione edilizia da 3,5 milioni di euro – secondo quanto riportato dallo stesso cartello di cantiere – che daranno corpo ad un progetto che prevede la realizzazione di circa 120 appartamenti o piccoli uffici.
Lo ha spiegato durante l’ultima seduta consiliare la sindaca Daniela Colombo, rispondendo alle interpellanze presentate da Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano e dal Partito Democratico, che hanno chiesto aggiornamenti sul cantiere e sulla convenzione e soprattutto sulle opere pubbliche previste.
I lavori per la costruzione dell’immobile iniziarono ormai oltre 30 anni fa. L’edificio, nato con destinazione ricettiva alberghiera e poi trasformato in immobile ad uso residenziale o per uffici nel 2009, è però di fatto rimasto incompiuto. Da lì in poi a segnare la storia del “Fungo” sono stati graffiti, atti vandalici, abbandono di rifiuti e veri e proprio saccheggi. Oggi il “Fungo” e l’appezzamento di terreno che lo circonda hanno un nuovo proprietario dopo l’aggiudicazione all’asta del 2022, quando ormai il prezzo base per la vendita era sceso dai 7 milioni di euro iniziali ad un milione, con possibilità però di presentare offerte già a partire da 750mila euro, e finalmente per l’edificio si profila una svolta: la nuova proprietà, infatti, ha presentato il titolo edilizio abilitativo previsto dalla convenzione e ha versato già circa 350mila di oneri di urbanizzazione per dare avvio al cantiere.
Rimane da sciogliere il nodo legato alle opere pubbliche di cui l’operatore dovrà farsi carico: la convenzione, infatti, prevedeva la realizzazione di una ciclabile nella zona del santuario della Madonna di Dio ‘l sà a cura della proprietà in contemporanea al progetto edilizio (ritenuta dalla Lega un’opera fondamentale «vista la pericolosità della strada») e di una rotatoria sulla Statale del Sempione, all’altezza di viale Europa, a cura dell’amministrazione comunale con obbligo per l’operatore di versare circa 630mila euro. Si parla però di progetti esecutivi che portano la data del 2005 e pagano quindi inevitabilmente lo scotto del tempo.
«In 19 anni le normative sono cambiate, sia in termini di codice della strada ma soprattutto in relazione al nuovo codice degli appalti, oltre alla necessità di attualizzare quel progetto rispetto ai costi di realizzazione dell’opera – ha spiegato durante la seduta consiliare la prima cittadina -. Al netto della soddisfazione per la proficua collaborazione avviata con la proprietà e per il raggiungimento dell’obiettivo di un percorso di riqualificazione di quell’immobile, va certamente tenuto conto anche delle mutate esigenze del territorio. In questo senso come amministrazione comunale stiamo valutando di riconsiderare le opere pubbliche previste dalla convenzione: ovviamente sono valutazioni che potrebbero comportare la modifica della convenzione vigente, senza però alterare il livello qualitativo e quantitativo degli standard e rimanendo aderenti alle previsioni del PGT. Prossimamente ci saranno altri incontri con la proprietà e l’intenzione è quella di portare nella prossima commissione del 20 giugno le linee di indirizzo che diventeranno argomento di discussione nell’ambito della revisione della convenzione».
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