La colonna sonora dei laureati Liuc da Vasco Rossi ai Pink Floyd. In 523 fanno festa a Castellanza
La musica ha fatto da filo conduttore di una festa condotta da uno speaker di Radio 105. Il presidente Comerio e il rettore Visconti hanno selezionato le canzoni che hanno fatto da sfondo alla cerimonia nel grande parco dell'ateneo
Si è svolta anche quest’anno, nonostante la minaccia incombente di nuovoloni che sembravano portare pioggia, la cerimonia di laurea dell’università Liuc di Castellanza con un formato diverso dagli altri anni, meno formale e dettato dai ritmi dello speaker di Radio 105 Bryan Ronzani.
Quest’anno sono stati 523 gli studenti che hanno conseguito il titolo triennale o magistrale: 54 triennali in ingegneria gestionale, 157 triennali in economia, 3 magistrali in giurisprudenza, 73 magistrali in ingegneria gestionale, 223 quelli in economia magistrale. I neolaureati sono stati chiamati uno ad uno sul palco, come da tradizione prima del lancio del tocco che chiude come ogni anno la cerimonia.
La musica è stata il filo conduttore degli interventi dei vertici dell’università. Sul palco si sono susseguiti gli interventi del presidente della Liuc Riccardo Comerio che ha citato Vasco Rossi e in particolare la canzone “Un senso”, dell’amministratore delegato Richard Arsan e del rettore Federico Visconti che, nella sua prolusione, ha voluto utilizzare diversi brani dai Pink Floyd di Another brick in the wall, a Cat Stevens con “Father and Son’s per chiudere con Steve Jobs: «Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun’altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario».
Dopo la cerimonia l’invito della rappresentante degli studenti nel consiglio di amministrazione ha interpretato il pensiero dei ragazzi dopo una lunga giornata di celebrazioni: «Stasera tutti a ballare al Ritual!».
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