Il Palio di Legnano si lancia a livello nazionale forte di una crescita economica e mediatica
Ma resta la criticità della sede. Con l'eterno sogno dell'area attorno al Castello, riecco l'attuale e disagiata promiscuità del campo sportivo, condiviso con il calcio. Fondamentale trovare una soluzione perchè il Palio diventi ancor più piacevole e coinvolgente in ambienti esterni alla città. Record di incassi e di ascolti
Un Palio riuscito, piacevole, ricco di novità, punto di svolta per diventare quanto prima un evento a livello nazionale. Così, questa mattina, 31 maggio, la Fondazione Palio, insieme alla amministrazione comunale di Legnano, ha commentato l’edizione 2024, iniziata a marzo con la trasferta al Parlamento europeo e che si concluderà a giugno con la traslazione della Croce e la lunga Notte nelle Chiese.
«Il percorso di crescita della manifestazione sarà lungo e ad ostacoli, richiederà impegno e fatica, complice anche il fermo dovuto al covid, ma facendo reti in città ce la faremo a far diventare il Palio di Legnano un Palio nazionale», ha commentato il sindaco Lorenzo Radice, preceduto in questa esposizione dalla presidente della Fondazione Maria Pia Garavaglia, quando ha affermato: «Diventeremo un Palio al servizio del nostro Paese, così come Legnano è diventata simbolo della nazione per un vero fatto storico. Siamo ottimisti sul futuro, così come siamo soddisfatti per tutti gli eventi, assolutamente partecipati, coinvolgenti, carichi di armonia. In questi tre anni dalla coinvolgimento della Fondazione, abbiamo la consapevolezza di quanto si sia consolidata la manifestazione».
Ad avvalorare la soddisfazione degli organizzatori, i dati riferiti alla vicinanza degli sponsor. Il loro contributo ha raggiunto quota 221mila euro, rispetto ai 110 dell’anno scorso e ai 105 del 2021. Se aggiungiamo l’incasso registrato al campo, abbastanza simile, considerato il tutto-esaurito, possiamo sicuramente parlare di cifre record. A questi dati si aggiungono quelli delle numerose dirette televisive e streaming che hanno fatto segnare un interesse mediatico mai così intenso nel passato, anche recente. Così destano ottimismo anche le novità specifiche di questa edizione, come gli orari anticipati per gli eventi della domenica, la festa medievale, la mossa più ristretta per la corsa e le visite veterinarie al gioevdì e non più al venerdì. Tanti elementi, insomma, elencati dai componenti il cda della Fondazione, Luca Roveda, Massimiliano Roveda, Alberto Ramanò e dal cavaliere del Carroccio, Andrea Monaci, che fanno ben sperare.
In questo progetto di lancio a livello nazionale ecco comunque alcune criticità. Se ridicola quella del costo dei panini, avanzata in conferenza stampa, più concreta e fondamentale quella del luogo per la sfilata e la corsa: il campo sportivo, come è sempre stato, oppure l’area del castello? L’enigma è storico e ogni volta torna d’attualità. Decisiva una soluzione. E se il castello resta il sogno proibito, il campo sportivo dovrà essere adattato definitivamente a sede del Palio, con un progetto che investe direttamente il Comune e che coinvolge il Legnano calcio, la cui sorte potrebbe davvero far prendere una decisione piuttosto che un’altra. Ma il dubbio deve essere risolto al più presto, se davvero vogliamo uscire non solo dalla cinta daziaria, ma anche da quella regionale.
Il Palio del centenario di Legnano raccontato in 14 gallerie fotografiche
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