“Sarebbe bello sfidare un big”. Coach Chiappini racconta Bellucci alla vigilia del Roland Garros
Il successo sullo spagnolo Moro Canas ha aperto le porte del torneo parigino al 22enne di Castellanza. Ne parliamo con il suo allenatore che spiega: «Dopo un periodo difficile abbiamo trovato l'equilibrio che stavamo cercando»
È un venerdì speciale quello di Mattia Bellucci: il 22enne di Castellanza ha staccato il biglietto per il tabellone principale del Roland Garros per quella che sarà la sua “seconda volta” in un torneo del Grande Slam dopo Melbourne 2023. In attesa di conoscere l’avversario del primo turno, il tennista varesotto ha ripreso la consueta routine sotto la guida di Fabio Chiappini, il coach che lo segue e che lo sta accompagnando nell’avventura in terra parigina.
Tocca proprio a Chiappini fare il punto in questi giorni di “cuscinetto” tra le qualificazioni e l’avvio del massimo appuntamento mondiale sulla terra rossa. «Non ci sono grossi tatticismi da fare a questo punto. Oggi (venerdì) abbiamo fatto una seduta “mental”, poi faremo un’oretta di rifinitura. Sabato aggiungiamo un richiamo di forza e poi…. dovremo pensare a colpire la palla meglio possibile».
Prima di volare in Francia, Bellucci ha effettuato una lunga trasferta in oriente (tra Cina e Corea del Sud) per poi superare le qualificazioni sulla terra al Challenger di Torino e perdere al primo turno con Maestrelli. «Arriviamo da un periodo difficile, forse reso tale anche per qualche sbaglio nel fare la programmazione; cose che succedono quando si lavora per cercare un equilibrio che, però, è arrivato proprio in un momento in cui meno ce lo si aspettava».
La tournée orientale, secondo Chiappini, ha avuto comunque una sua importanza: «Io credo che i tornei asiatici siano stati un “prerequisito” per quello che è successo dopo. A livello tennistico in quelle partite ho visto cose buone, miglioramenti dovuti al lavoro che stiamo svolgendo. Poi, certo, i risultati non sono arrivati a causa di qualche aspetto emotivo che ha complicato l’andamento dei match. Però poi a Torino, sulla terra, Mattia ha vinto due partite nelle qualificazioni, quindi ha patito un po’ il derby ma a Parigi si è rifatto con tre belle esibizioni contro Martineau, Harris e infine Moro Canas».
Quando parliamo con Chiappini, il sorteggio dei qualificati al primo turno non è ancora avvenuto. Tra i “big” in tabellone quello più forte ad attendere un qualificato è il numero 3 al mondo, Carlos Alcaraz (Djokovic ha pescato Machac, Sinner invece Eubanks). «A questo punto sarebbe interessante affrontare proprio Alcaraz – spiega Chiappini – non solo e non tanto per la visibilità che Mattia avrebbe da un confronto del genere. Quanto piuttosto per capire quanto siamo distanti da un giocatore del genere, perché vedere in campo questi “marziani” è una cosa ma affrontarli direttamente in un incontro ufficiale permette davvero di misurare il livello che si è raggiunto».
Ma qual è stata la disamina tra Chiappini e Bellucci al termine della vittoria su Moro Canas? «Nell’ultimo match delle qualificazioni è emerso il plusvalore caratteriale di Mattia. Però per proseguire sarà necessario migliorare il tipo di scelte prese per istinto, che vanno benissimo ma che devono rappresentare solo una parte del gioco. Il resto deve passare dall’impostazione, dalla tecnica, dalla tattica, altrimenti poi il tennis ti presenta il conto».
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