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“Cosa desideriamo, davvero?”

Nuovo appuntamento con la rubrica "Curare le Relazioni". Una storia e una canzone per riflettere su un tema importante sul quale aspettiamo i vostri commenti

Eppure, Gioia

Bentrovate e bentrovati all’appuntamento con la rubrica “Curare le Relazioni”,

 Oggi parliamo di noi, uomini e donne del mondo di oggi e per farlo ci “trasferiamo per qualche minuto” in un luogo di aiuto per ragazzi, un luogo forte e lontano, ai molti, che ha però assai da dirci e può aiutarci a riflettere sulla cura di noi stessi e delle nostre relazioni.

Cosa desideriamo, cosa ci serve davvero?

Prendiamoci una decina di secondi per pensarci, se vi aiuta potete abbozzare un elenco e tentare di mettere in ordine di priorità le vostre risposte.

Chissà quanti desideri stanno nei nostri cuori, nell’intimo. Alcuni non li raccontiamo mai ma stanno con noi, tutti i giorni. Li custodiamo gelosamente e poi speriamo che prima o poi accada.

Desiderare è un’azione necessaria per tracciare il senso del nostro andare, se pensiamo ai nostri giovani e alla necessità che abbiamo, oggi più che mai, di scuoterli verso la ricerca di un sano desiderio e di motivazione capiamo quanto desiderare sia vitale e funzionale alla nostra vita.

Ma il punto è, cosa desideriamo? Cosa significa quel desiderio, per me?

In un pomeriggio assolato di una domenica di maggio di cinque anni fa, come ci capita da un po’ di anni, partecipiamo alla festa di una comunità di recupero, gestita da frati, in cui abitano ragazzi che stanno affrontando il loro percorso di ritorno alla vita dopo la caduta in una dipendenza.

La festa è sempre di domenica ed è aperta a tutti. I ragazzi passano mesi ad organizzarla e ogni anno c’è sempre una sorpresa, qualcosa di nuovo che sorprende tutti. Si rientra sempre a casa arricchiti e infinitamente grati alla comunità, ai ragazzi e ai loro educatori.

La cura che i ragazzi mettono nell’accogliere gli ospiti, tra cui i loro amici e famiglie, che non vedono magari da mesi, arriva alla definizione del minimo dettaglio per ogni attività, dai giochi organizzati, alle ciambelle e salamelle, alla scelta della musica. Non manca mai il momento per una preghiera detta insieme. I frati lo sanno che quest’ultimo è un momento atteso da tutti, anche dai ragazzi che stanno alla console, supportando con la musica quel silenzio carico di parole ma nascosto dai sorrisi della festa. In quel pomeriggio caldo di maggio, durante questo momento, così carico di dolore e speranza, mancanza e tenacia, tradimenti e recuperi, bisogno di intimità e di relazione, parte un motivo noto:

Eppure, gioia, se penso che son vivo
Anche in mezzo al casino
Eppure gioia, se penso che da ieri
Io sono ancora in piedi (..)

Distendersi su un prato e respirare la luce
Confondersi in un fiore e ritrovarsi a sentire
L’odore dell’estate, la fatica delle salite
Per apprezzarle meglio, quando saranno discese

Eppure, gioia

I bambini cantano, gli sguardi bassi e bagnati delle mamme e dei papà dei ragazzi riflettono un ritorno alle viscere del nostro essere umani, essere uomini, vivi, oggi nonostante tutto, nonostante i fardelli di fatica della vita, delle relazioni, del lavoro e/o anche (magari) le preoccupazioni di un figlio che è alla ricerca delle radici della gioia, perdute e da ritrovare.

Allora, ri-chiedo cosa serve, davvero? Quali sono i miei desideri?
Potete ritornare alla lista di prima.

In questo mondo così complesso, da questo luogo così intenso e faticoso, esce un appello accorato alla riflessione, rivolto a tutti noi. La fatica di vivere e di stare in relazione talvolta nasce dalla rincorsa di desideri vuoti, ma faticosi da mantenere o abitudini da cui non ci si riesce a smarcare, piccole o grandi.
Provare a curarci e a curare il nostro stare insieme parte da qui, da un’intima analisi di cosa desidero e perché? Qualsiasi sia la risposta che ci diamo o se decidiamo di metterci in cammino per cercarla non dimentichiamoci mai che:  se penso che son vivo anche in mezzo al casino. Eppure gioia.”

Aspettiamo i vostri commenti e le vostre riflessioni che potete inviare a info@legnanonews.com

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Pubblicato il 20 Maggio 2024
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