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Palio di Legnano

La contrada Sant’Erasmo fa un tuffo nella sua storia con il film “Guardo sempre al mio passato”

Mercoledì 15 maggio la contrada Sant'Erasmo ha vissuto un vero e proprio tuffo nel passato con la proiezione del film "Guardo sempre al mio passato". L'occasione è servita per scoprire il dietro le quinte della contrada biancoazzurra

Contrada Sant'Erasmo - Film "Guardo sempre al mio passato"

Mercoledì 15 maggio la contrada Sant’Erasmo ha vissuto un vero e proprio tuffo nella storia della contrada con la proiezione del film “Guardo sempre al mio passato”, dopo la gustosa cena organizzata dai ragazzi del Corvo. Dai primi passi della contrada bianco azzurra nel mondo del Palio alle numerose vittorie conquistate, dagli scherzi goliardici organizzati ai danni della ex contrada nemica Legnarello ai cambi di reggenza. Ai racconti di storie di vite vissute in contrada fino ad arrivare alla famosissima Vittoria Nera avvenuta avvenuta nel 1977 quando Sant’Erasmo vinse la corsa ma il Palio non le fu assegnato.

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Contrada Sant'Erasmo - Film "Guardo sempre al mio passato" 4 di 10

Una serata che ha riportato tutti indietro nel tempo e ha fatto rivivere ai presenti emozioni mai dimenticate. L’occasione è servita per scoprire il dietro le quinte della contrada con più vittorie al Palio, attualmente 13, e conoscere aneddoti e ricordi dei contradaioli biancoazzurri.

Una donna… jack


Marinella Zagato, attualmente gran dama da 8 anni per Sant’Erasmo, ha un passato da jack per la contrada. «Quando ero piccola mio papà mi portava a vedere la sfilata di Sant’Erasmo il giorno del Palio, – ha raccontato Marinella Zagato – ma la mia passione è nata nel ’77 quando ci portano via la Vittoria Nera, quindi ho deciso nel ’78 di entrare in contrada. All’inizio eravamo molto pochi e quindi mi hanno chiesto subito di fare il jack». Per una donna oggi questo ruolo non è più possibile perché non vi è attinenza storica. «Una volta il jack lo potevano fare anche le ragazze, – ha detto l’attuale gran dama – per cui ho iniziato a ricoprire questo ruolo ed è rimasta la passione. Ora sono 46 anni che vivo la contrada». Portare la banda del capitano, per l’attuale gran dama, è stato un onore.

Ricordi indimenticabili

Aneddoti di sfilata
«Ricordo che una volta sono entrata in campo sul cavallo per la sfilata, – ha detto Marinella Zagato – allora la pista era fatta di erba e i cavalli reagivano in un modo diverso, il mio cavallo si era imbizzarrito e io ho buttato il jack per terra rimanendo ancorata a cavallo e ancora oggi il mio vestito con cui ho sfilato quel giorno di 40 anni fa è esposto in contrada con una macchia di sangue del mio ginocchio».

Le inventive goliardiche

Prima di San Domenico la contrada rivale di Sant’Erasmo era la confinante Legnarello. «Lo scherzo che secondo me è rimasto più impresso nelle loro menti – ha detto lo scudiero Yarin Moroni, riferendosi alla ex contrada nemica Legnarello – è il “cra cra” durante la loro cena propiziatoria, mentre l’altro ancora più divertente era quello dei corvi della settimana enigmistica. Avevamo disegnato dei corvi nella loro zona territoriale e se si univano i corvi numerati ne veniva fuori uno gigante. Il bello era la preparazione, – ha concluso lo scudiero – passavamo il mese prima ad organizzarli. Gli scherzi si facevano e si prendevano, era una goliardia sana».

Un esempio per la contrada

Il gonfaloniere

«È un ruolo bello ma difficile da descrivere, – ha detto il gonfaloniere Federico Ceruti – porto le insegne di Sant’Erasmo non solo il giorno del Palio ma in tutte le manifestazioni. Essere gonfaloniere significa fare da modello per i ragazzi e un “collegamento” tra la parte giovane della contrada e quella più anziana».

Un film per le generazioni future


«“Guardo sempre al mio passato “ – ha detto lo scudiero Yarin Moroni – è un film che parla della nostra storia. Il significato di questo progetto è quello di lasciare un documento dove i giovani possano trovare i valori e la storia di questa contrada».

«L’idea – ha spiegato il contradaiolo Antonio Civilini – era quella di raccontare la storia della nostra contrada dalle origini a oggi, abbiamo intervistato un’ottantina di persone. Il film è stato realizzato pensando alle generazioni future e catturare alcuni aneddoti e racconti dei nostri saggi. È una goccia nel mare, ma ci sembrava il caso di iniziare a raccontare la storia della contrada».

Dietro le quinte della realizzazione di un abito


Le responsabili della Commissione Costumi della contrada Sant’Erasmo
«Sono in contrada da 45 anni – ha raccontato Nicoletta Tognoni – e a 15 anni ho fatto la castellana. Quello che mi piace del mio ruolo è la passione che ci mettiamo noi in primis e che credo siamo riuscite a trasmettere anche ai ragazzi. Barbara ha creato un laboratorio interno alla contrada dove tutti i ricami presentati negli ultimi anni sono realizzati a mano da lei, che ha iniziato a fare scuola, e da tutte le ragazze che è riuscita a coinvolgere. Io – ha concluso Tognoni – mi occupo più della parte modellistica degli abiti, seguendo quelli che sono i dictat della Commissione Permanente dei Costumi».

L’abito della castellana richiede moltissimo tempo, la contrada biancoazzurra ci lavora da settembre. «Sono arrivata in contrada nel ’85, – ha raccontato Barbara Bragato – ero una ragazzina e qui ho conosciuto mio marito. Io nel periodo del Covid ho chiesto alla castellana se potevo iniziare a ricamare qualcosa per lei personalmente e il mio primo ricamo è stato un velo di 3 metri x 5, quindi un lavoro un po’ lungo. Ci ho messo talmente tanta passione – ha continuato Barbara Bragato – che le ragazze hanno voluto avvicinarsi al ricamo. Ho imparato da sola quando ero incinta del secondo figlio, ho cominciato con il punto croce».

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Pubblicato il 18 Maggio 2024
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