Non conosciamo così bene le statistiche come altri, ma un dato è certo. Enea Benedetto è stato ed è presidente di due società calcistiche che, nella stessa stagione, sono retrocesse entrambe. Il Legnano in Eccellenza, l’Alessandria in serie D. Non da tutti. Ma va a braccetto con Emiliano Montanari. Comprese le vicende senesi, Legnano retrocesso e il suo nuovo San Marino battuto nei playoff di serie D.

A Legnano Enea Benedetto non si è presentato bene. Già in una fase critica per la precedente gestione Montanari, l’ambiente era carico di tensione. Lui ha fatto poco per allentarla. Il silenzio stampa nel finale di campionato, prolungato per lo spareggio, è stato la ciliegina su una torta poco dolce, tanto amara.

Galvanizzato dagli ultimi risultati, ha poi lanciato un proclama tutto centrato su stesso, nascondendo però di aver accettato trattative per cedere la società solo pochi giorni dopo averla rilevata. In ballo tanti euro veri e non virtuali. Presidente davvero così motivato e vicino alla società?

L’annunciato rispetto con la tifoseria più calda si è visto come fosse vero. In due ultimi confronti si è preso solo critiche e non andiamo oltre.

Clamorosa la sua fuga dopo soli pochi minuti dallo stadio nel playout. Fermato dai Boys, ci ha riprovato, riuscendoci, così pare, nell’intervallo.

Adesso, avevamo già abbozzato un allarme prima dello spareggio, inizia il vero campionato dei lilla. Ripescaggio o meno, ci sarà un bel po’ di impegno economico da affrontare. Questa società avrà la forza per sostenerlo? E quali tecnici e giocatori avranno ancora fiducia in un simile ambiente?

Dall’altra parte, una Castellanzese ordinata, sorretta da una dirigenza che ha sempre nel presidente Alberto Affetti una guida sicura e sensibile, ha fatto un’impresa. Mai sbandierati proclami, sempre discreti e aperti con tutti. La vittoria è stata dedicata alla scomparsa della sindaca Mirella Cerini e all’ex collaboratore Giampiero Cagnola, anch’egli deceduto di recente. Altro segno di lodevole sensibilità. Sulla falsariga di Checco Zalone… dirigenti castellanzesi, altra dignità. Veri signori.