Antonio Fagotti saluta Legnano Basket per Ma.Go ed un camp per gli adolescenti
Arrivato nel 2018 in Casa Knights come direttore organizzativo ora si appresta a sposare la a Marnate al MaGo Basket (in serie C) e nel contempo a portare avanti un progetto a lui caro: “This is me”, un inedito life camp per supportare gli adolescenti
![fagotti](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2024/05/fagotti-1656180.610x431.jpg)
Antonio Fagotti, storico dirigente del Legnano Basket, ha iniziato una nuova avventura. Arrivato nel 2018 in Casa Knights come direttore organizzativo, ora si appresta a sposare la realtà MaGo Basket (in serie C) e nel contempo ha avviato un progetto a lui caro: “This is me”, un inedito life camp per supportare gli adolescenti a riscoprire sé stessi nella delicata fase della vita. L’addio di Fagotti non è una novità, il dirigente verso la fine del campionato biancorosso aveva già annunciato le sue intenzioni. In questi giorni però il suo percorso si è concretizzato con la prima edizione del campus rivolto ai ragazzi e alle ragazze dai 12 ai 20 anni.
«Dopo così tanti anni a Legnano è ovvio sentire un po’ di dispiacere – afferma Fagotti -. Ma è un addio inevitabile. Voglio ricominciare da zero. La realtà Ma.Go è molto famigliare, lì si può lavorare molto con i giovani. Avrò mansioni analoghe a quelle che avevo in Casa Knights, nel contempo potrò far dare il mio contributo per far crescere questa società. Quando sono arrivato a Legnano non c’era uno schema commerciale, la mia figura è stata creata proprio con me. Ciò che mi piaceva era un modello di sostenibile biancorosso. Mi è dispiaciuto quando ci si è trovati a dover cedere il titolo. Poi Legnano ha saputo rinascere. Ed ora per me è arrivato il momento di cambiare».
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La sua esperienza da orfano in età adolescenziale è oggi una ricchezza da offrire ai giovani: «Ho perso i miei genitori quando ero ragazzino – afferma Fagotti -. È stato un momento estremamente difficile. Ora mi trovo nella condizione di poter dare una mano ai ragazzi nel loro percorso di crescita. E lo posso fare proprio utilizzando la mia esperienza. L’adolescenza rappresenta un passaggio estremamente delicato, in questa fase transizionale, i giovani e le loro famiglie si ritrovano spesso privi sia degli adeguati strumenti
per gestire al meglio il particolare momento di crescita, sia di figure di riferimento a cui rivolgersi per qualsiasi necessità. Da qui l’idea di dar vita a un life camp». Il fiorentino Fagotti, ormai legnanese di adozione, è co-ideatore della progettualità di questo camp, con lui c’è Giuliana Radice. A partecipare al progetto anche Daniele Cassioli, sciatore nautico e fisioterapista italiano cieco dalla nascita e il giocatore Tommaso Marino che ha giocato la sua ultima stagione a Legnano Basket. «Quello che ci proponiamo di fare è aiutare gli adolescenti a trovare gli strumenti per fronteggiare la quotidianità, conoscersi e uscire dal proprio involucro per capire cosa piace e cosa dà felicità, fino a far comprendere loro che l’errore non è un nemico che deve spaventare ma un alleato e un insegnante prezioso».
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