Bicipolitana in via XXIX Maggio a Legnano, si va verso il referendum?
La proposta della Lega è stata rilanciata la sera del 2 maggio nell'assemblea pubblica organizzata dalle minoranze
«Se ci seguite noi siamo pronti a lavorare a testa bassa e a raccogliere le firme necessarie (2.500 ndr) per promuovere un referendum sulla corsia ciclabile in via 29 Maggio. Lo statuto comunale lo prevede». La consigliera della Lega, Daniela Laffusa, ha già presentato un ordine del giorno in consiglio comunale, ma se questo non dovesse passare è già pronta a scendere in piazza insieme agli altri colleghi della opposizione con gazebo e banchetti. Lo ha dichiarato la sera del 2 maggio nel corso dell’assemblea pubblica indetta dalle minoranze per ascoltare i residenti e i commercianti della zona e proporre alternative.
Le preoccupazioni dei commercianti
Dopo la serata di presentazione del progetto, a cura dell’amministrazione, sono ancora tante le preoccupazioni da parte di chi ogni giorno frequenta la trafficata arteria. Da qui la proposta della rappresentante del Carroccio. A farsi portavoce dei commercianti è stato Paolo Morelli, titolare di un noto negozio della via: «Nonostante la raccolta di mille firme, le nostre voci non sono state ascoltate. Siamo qui per ascoltare ogni proposta che possa portare ad un miglioramento». Le preoccupazioni riguardano la perdita di posti auto (ne sono stati calcolati 8 su oltre 250) e la potenziale compromissione della sicurezza stradale a causa della nuova corsia ciclabile.
Strada troppo stretta
Il progetto è stato fortemente contestato da tutti i consiglieri di minoranza presenti. Il consigliere di Movimento per i Cittadini Franco Brumana, lo ha definito una manovra pubblicitaria più che una vera soluzione di mobilità: «Questa falsa pista ciclabile, che può essere invasa dalle auto per brevi momenti, rappresenta un rischio di sicurezza non trascurabile. È troppo stretta, rispetto a una vera pista ciclabile, e proprio la logica dell’affiancamento tra bici e auto che crea il problema», ha argomentato, proponendo un vero biciplan, lo spostamento della ciclabile in vie meno centrali o come ultima ipotesi la sostituzione della corsia ciclabile con una strada ciclabile, dove verrebbero istituiti la zona a 30 all’ora e la precedenza per i ciclisti.
Franco Colombo di Fratelli D’Italia ha sottolineato la necessità di un approccio più globale e integrato che non causi disagi a tutta la comunità, mentre Stefano Carvelli, sempre di Fratelli D’Italia, ha fatto notare come la mobilità dolce debba essere meglio integrata nel piano urbano del traffico, citando dati sugli incidenti: «In sei anni in via XXIX Maggio si sono verificati tre incidenti – ha mostrato -, persino gli utenti sul portale Wecity la giudicano una via sicura, perchè andare a creare una situazione di possibile pericolo?. Anche le dimensioni della carreggiata non sarebbero a norma in alcuni tratti: la strada è troppo stretta per ospitare una corsia ciclabile». Fortemente critici anche Romano Colombo (lista Toia) e Letterio Munafò (Forza Italia): «Io abito in via 29 Maggio e non passano più di 3-4 bici al giorno – ha detto Munafò – questo progetto non è sostenibile e nemmeno sicuro. Concentriamoci sulla sistemazione della via e su ciò che è più importante».
La proposta del referendum
La sensazione è che nonostante queste perplessità l’amministrazione voglia comunque realizzare la ciclabile: «Le abbiamo provate tutte – ha ribadito Laffusa – non ci resta che il referendum, massima espressione della democrazia popolare». Quello che però sembra frenare i commercianti è il superamento del quorum (50% degli aventi diritti al voto +1) una volta avviato il referendum: «Sarà difficile trovare 25mila persone disposte a votare un progetto che riguarda un solo quartiere», è stato detto da alcuni presenti tra il pubblico, ma secondo Laffusa ci sono le possibilità. Qualcuno ha proposto di coinvolgere un avvocato urbanista, altri di ricorrere alle vie legali. E in attesa di una decisione sulle strategie da intraprendere la ciclabile tornerà ad essere oggetto di discussione in consiglio comunale.
La maggioranza: “Ci siamo affidati al migliore esperto in materia”
In sala era presente il consigliere delegato alla bicipolitana Paolo Garavaglia. L’esponente della maggioranza ha difeso il progetto ribadendo che «le modifiche proposte mirano semplicemente a migliorare la visibilità e la sicurezza delle biciclette: per la progettazione ci siamo affidati a uno dei tre migliori esperti d’Italia. Di certo la ciclabile non potrà in alcun modo creare problemi di sicurezza, alla peggio, sarà ininfluente per la sicurezza generale».
Tra il pubblico anche esponenti di Ciclofficina e Fiab che in quanto assidui frequentatori di strade urbane con le due ruote avrebbero voluto essere stati coinvolti nello studio della bicipolitana in quanto avrebbero potuto dare consigli utili: «Ogni giorno percorro strade minori che potrebbero ospitare ciclabili – spiega Carlo Barbui di Ciclofficina – non c’è stato ascolto su questo progetto».
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