Il basket non è solo un gioco, ma è uno “stile di vita”. A spiegarlo con una certa emozione, ad un passo dall’ultima partita in casa di campionato è Tommaso Marino che, venerdì 12 aprile, è salito in cattedra con il presidente Marco Tajana per raccontare ai giovani quanto lo sport possa essere positivo e costruttivo. Ad ascoltarlo con attenzione e partecipazione un pubblico di oltre 500 persone, di tutte le età, al Pala Borsani di Castellanza. Proprio qui, davanti a questa platea, il giocatore con sincerità si è aperto cercando anche di descrivere il “turbine” di emozioni che lo sta “investendo” in questi giorni. «Il momento di fine carriera per un giocatore equivale ad tuffo nel vuoto. Le emozioni che sto provando sono tante. Da una parte sono felice, so che è giusto così ed ho avuto la lucidità in questi anni di costruirmi un dopo carriera. Dall’altra so che mi mancherà tutto».

Quella di domenica 14 aprile sarà per i Knights la penultima partita della stagione e per Marino forse l’ultima partita davanti alla marea biancorossa. Non è, infatti, detto che Legnano arrivi ai play off. Il playmaker dopo 21 anni sul parquet ha deciso di ritirarsi dal campo, ma non dalla scena. Marino resterà l’uomo immagine del Legnano Basket, quindi porterà in giro per il mondo i Knights. «Il gioco in sè non deve prendere il tuo quotidiano, devi saper costruire altro. Attraverso il basket ed incontri come quello con Cerella ho potuto costruire una società benefica, ossia Slums Dunk, che opera in tutto il mondo ed ho anche un mio brand. Inoltre, continuerò in una nuova forma a far parte di questa grande famiglia che è il Legnano Basket ed ho intrapreso un’avventura su Sky. Tutto questo per dirvi che è importante coltivare parallelamente altre passioni ed attività. È importante continuare a fare del bene e lavorare con tenacia perchè poi torna tutto indietro: solo così è possibile realizzare i propri sogni».

Il Legnano basket si prepara alla sfida con Libertas Livorno con “un weekend di fuoco”