Baby Gang, gli studenti delle Dante Alighieri di Cerro Maggiore intervistano Eugenio Arcidiacono
La classe 3D delle Dante Alighieri di Cerro Maggiore intervisterà Eugenio Arcidiacono, autore del libro "Baby Gang - Viaggio nella violenza giovanile italiana"
Domenica 14 aprile alle 10.30 si parlerà di baby gang e violenza giovanile all’osteria La Tela di Rescaldina, dove gli studenti della 3D delle scuole Dante Alighieri di Cerro Maggiore incontreranno e intervisteranno Eugenio Arcidiacono, autore del libro “Baby Gang – Viaggio nella violenza giovanile italiana”.
«Abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio lungo un anno a seguito degli episodi di violenza avvenuti al luna park di Legnano, che hanno coinvolto anche giovani di Cerro Maggiore – spiega Giusi Villucchio, docente di Italiano -, calando l’insegnamento di educazione civica nella realtà raccontata da un giornalista d’inchiesta e vissuta dai nostri ragazzi».
È nata così l’idea di leggere in classe le storie raccontate nel libro, di rifletterci su e di confrontarsi tra ragazzi e docenti su questo tema. La conseguenza naturale è stata quella di cercare il contatto diretto con l’autore, che si è già confrontato a distanza con i ragazzi sulle loro curiosità rispetto alle baby gang e sui protagonisti di queste vicende.
«Quando con i docenti ci siamo confrontati sul luogo dove fare la presentazione del libro – sottolinea Eugenio Arcidiacono – la scelta è caduta sull’osteria La Tela perché è un luogo a cui sono molto legato per ragioni professionali e umane, un bellissimo esempio di cosa significhi in concreto combattere la criminalità organizzata».
Proposta accolta dall’osteria sociale rescaldinese, che ha fatto dell’educazione alla legalità e della promozione della cultura due delle sue missioni. All’incontro sono stati invitati anche i sindaci di Rescaldina e Cerro Maggiore e i comandanti delle Polizie Locali e delle locali Stazioni dei Carabinieri.
Sarà «un’ottima occasione per promuovere valori positivi – conclude la dirigente scolastica Elena Osnaghi -, fornire supporto ai giovani a rischio e creare una cultura che respinge la violenza e il crimine. Affrontare questo fenomeno a scuola non solo protegge gli studenti, ma contribuisce anche a costruire comunità più sicure e resilienti nel lungo termine».
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