Contratto commercio, lavoratori e sindacati protestano con un flash mob davanti all’OBI di Legnano
La protesta è stata indetta da FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTuCS "contro il mancato rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro" da parte di Federdistribuzione. Indignazione per la richiesta di maggiore flessibilità
I sindacati FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTuCS insieme ad alcuni lavoratori hanno organizzato nella mattinata di sabato 30 marzo un flash mob davanti al punto vendita OBI di Legnano “per protestare contro il mancato rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro” da parte di Federdistribuzione (Esselunga, Bennet, Carrefour, Il Gigante, OBI Italia etc.).
«Lo schema negoziale che propone la Distribuzione Moderna Organizzata ancora una volta è di mortificare il rinnovo del Contratto Nazionale in una logica di scambio tra una presunta disponibilità ad erogare il dovuto aumento salariale, anche se mai esplicitata, in cambio di un peggioramento della parte normativa con il conseguente aumento della precarietà e umiliano la professionalità dei lavoratori attraverso un abbassamento dei livelli di inquadramento» è ciò che si legge nel comunicato che annunciava lo sciopero e che è stato ribadito quest’oggi dai presenti.
«Il settore della distribuzione – ha detto Francesco Vicari di FILCAMS Ticino Olona – ha vissuto in questo periodo una fase di fermento perché i contratti erano fermi dal 2019 e con fatica si è riusciti a rinnovare, in questa settimana, prima il contratto di Confcommercio (mantenendo la situazione normativa e con aumenti di 240 euro su tre anni) e ieri è stato firmato quello della distribuzione cooperativa (con le stesse modalità). Invece, Federdistribuzione non ha sottoscritto nessun contratto e ha fatto saltare il tavolo della trattativa. Ho detto “fatto saltare” – spiega Vicari – perché il comunicato che ha dato Federdistribuzione riversa le colpe sulle organizzazioni sindacali». E’ stato anche rimarcato il fatto che non vengono rispettate le mansioni relative all’inquadramento per il quale si viene assunti. «Nei discount aderenti a Federdistribuzione – ha detto Vicari – già chiedono ai lavoratori addetti alle vendite di pulire i bagni e gli spogliatoi e poi magari gli chiedono di passare le spese dei clienti e rifornire i corridoi».
Indignati dalla richiesta di maggiore flessibilità
Tra tutte, la richiesta da parte di Federtistribuzione di maggior flessibilità oraria è quella che ha fatto più indignare i lavoratori e i sindacati. «Federdistribuzione chiede più flessibilità, – ha detto Rossella Rossi, funzionaria di categoria FILCAMS-CGIL Ticino Olona, parlando ai lavoratori presenti – flessibilità che voi in tutti questi anni mi pare abbiate già abbondantemente dato e dimostrato a costo zero. Voi siete quella platea di lavoratori e lavoratrici che non hanno degli orari, soprattutto i lavoratori e lavoratrici part-time. Siete obbligati – ha continuato Rossi – a lavorare di domenica e nei giorni festivi, quale altra flessibilità chiedono a costo zero? L’appiattimento verso il basso è alle porte, l’appiattimento dei livelli è già indicativo di questo. Durante le trattative non si è parlato di retribuzione, ci si è fermati al fatto che in partenza volevano assolutamente privare di tutele i lavoratori e le lavoratrici, l’estensione della possibilità di assumere le persone in ingresso da 24 mesi a 36 mesi. La precarietà nel mondo del lavoro parte da qui».
«Dopo la proclamazione di questo sciopero, – ha detto Rossella Rossi – il giorno dopo Federdistribuzione ha annunciato che, dal mese di aprile, avrebbe dato 70 euro in più nello stipendio riparametrati al quarto livello, questa è stata la loro risposta. Noi ci auspichiamo che riprendano le trattative».
Se le cose non dovessero cambiare, i lavoratori e i sindacati sono disposti a continuare le proteste. «Le persone non arrivano alla fine del mese, – ha detto Mario Principe, segretario generale della CGIL Ticino Olona – è il momento che Federdistribuzione si prenda le sue responsabilità. Non ci fermeremo fino a quando non avranno firmato il Contratto, senza scambi».
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