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“Stanno devastando il parco della biblioteca di Cerro”. Il comune: “Progetto condiviso con la Soprintendenza”

La "denuncia" di un lettore che vorrebbe più tutele per «alberi di 20, 30, 40 anni». Dal comune fanno sapere che anche per il verde il progetto è stato validato dalla Soprintendenza

parco biblioteca cerro maggiore

«Stanno devastando il parco della bilblioteca di Cerro abbattendo inutilmente alberi sani: ne hanno già tirati giù diversi ed altri, molto grandi, sono in procinto di essere abbattuti». La “denuncia” arriva da un nostro lettore, che da un lato sottolinea «l’aria irrespirabile» e dall’altro ribadisce che «alberi di 20, 30, 40 anni non si possono sostituire, vanno tutelati», ricordando come rispetto a pochi anni fa manchino già «almeno una decina di essenze uccise dalle potature errate» mentre «quelle sopravvissute le stanno tirando giù con le ruspe».

parco biblioteca cerro maggiore

Gli interventi sul patrimonio arboreo del parco Dell’Acqua rientrano nel progetto di riqualificazione appena partito, che rientra in un più ampio piano di restyling dell’area nel cui perimetro sono previste anche la sistemazione della biblioteca e della Galleria Grassi. «Da circa tre anni il comune è seguito da un agronomo che ha realizzato un piano di personalizzato per ogni essenza presente sul territorio – è la replica dell’amministrazione comunale -: dispiace che nel passato le capitozzature fossero la regola, ma ora si vuole andare in altra direzione. Inoltre, sottolineiamo che il progetto del parco della biblioteca è stato condiviso e validato dalla Soprintendenza, con precise e rigide indicazioni circa il verde e la valorizzazione dello stesso, proprio per l’evidente presenza di essenze di pregio. Solo questo basterebbe come garanzia per tutti».

«Durante la nostra amministrazione sono state piantumate sul territorio cittadino oltre 3mila nuove essenze – aggiungono da Palazzo Dell’Acqua – e, come dovuto, in caso di abbattimenti causati da malattie o manutenzioni sbagliate, le essenze arboree sono state prontamente sostituite con nuove piante più corrispondenti alla realtà dei luoghi, al fine di avere una migliore armonia con l’ambiente in cui dovranno crescere. Siamo convinti che il risultato finale convincerà anche i più scettici, sperando che non siano le solite inutili polemiche politiche, perché in questo ultimo caso non ci sono soluzioni al “Not In My Back Yard”».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 11 Marzo 2024
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