Le dimissioni di Roberto Cenati dall’ANPI Milano, “una grande perdita in un delicato momento politico”
Il presidente provinciale in disaccordo con la direzione nazionale su quanto sta avvenendo nella striscia di Gaza: "In Palestina è in atto un bagno di sangue e una tragedia umanitaria, ma genocidio è un’altra cosa", il suo pensiero. I primi commenti
Roberto Cenati (nella foto, seduto accanto a Primo Minelli in una recente assemblea sezionale di Legnano), dopo 13 anni, si è dimesso dalla presidenza dall’Anpi Milano in disaccordo con l’associazione nazionale: «Improprio parlare di genocidio: in Palestina è in atto un bagno di sangue e una tragedia umanitaria. Chiediamo il cessate al fuoco al governo israeliano. Ma genocidio è un’altra cosa», così si era espresso di recente in una intervista al Corriere. Parole che lo hanno sottoposto a critiche tali da indurlo oggi alle dimissioni.
Tra i primi commenti, quello di Emanuele Fiano, ex deputato PD e figlio di Nedo Fiano, ebreo deportato ad Auschwitz e unico superstite di tutta la sua famiglia: «Le dimissioni di Roberto Cenati da Presidente dell’Anpi di Milano sono una grande perdita, in un momento di grande delicatezza politica, Roberto ha rappresentato spesso il punto di equilibrio della comunità antifascista milanese tra diverse radici e posizioni, sempre teso all’unità di questo fronte, sempre sensibile ad ogni forma di rinascente antisemitismo. Roberto ha cercato di interpretare con dedizione e coerenza invidiabili i valori fondanti dell’antifascismo. A me spiace in particolare che le sue dimissioni avvengano per una difficoltà a condividere posizioni, sul dramma della guerra tra Israele e Hamas e sull’uso di determinate parole. Mi auguro che le sue dimissioni portino ad una riflessione e lo ringrazio per tutto il lavoro svolto in questi 13 anni».
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