Renato Bircolotti e il Palio di Legnano, da 16 anni promosso per competenza e correttezza
"La partenza nel palio al 90 per cento è decisiva, - commenta il mossiere -. Rovinare una mossa, rovina la manifestazione". A maggio sarà la sua quindicesima volta sul verrocchio di Legnano
«Assicurare equilibrio ed equità a tutti, sia nella mossa al palio che nelle gabbie in ippodromo». Il principio di Renato Bircolotti, mossiere e starter tra i più apprezzati nei vari circuiti ippici nazionali, è risuonato robusto nella riuscita serata al maniero della contrada San Bernardino con tanti ospiti a discutere di cavalli e corse.
Per Bircolotti, domenica 26 maggio 2024 coinciderà con la sedicesima volta in cui gestirà la mossa a Legnano: «Tra una corsa in ippodromo e una nel palio, quest’ultima è sicuramente più complicata. Infatti, un palio è semplice solo quando è finito. Guardiamo solo i cavalli. Ma quanto e come sono diversi da una volta? Adesso, sono addirittura allenati a sentire lo sgancio del canapo. Una esasperazione che impedisce a noi di essere sempre perfetti. Non bisogna lasciare nulla al caso. Mai una disattenzione. Dentro la mossa, le situazioni cambiano in continuazione».
«La partenza nel palio al 90 per cento è decisiva. Poi ci sono i vari giochini di una corsa libera, ma il palio è tutto lì. Chi si lamenta poi di una mossa prolungata, pensi ad un’altra di pochi minuti. Manca lo spettacolo. Il palio diventa noioso. Tant’è vero che i posti vicini al canapo sono quelli che costano di più, perchè è generale l’attesa per assistere a quanto accade al di qua del canapo. Rovinare una mossa, rovina la manifestazione».
A Legnano, i cavalli al canapo sono soltanto quattro, eppure… «Averne pochi o tanti – così Bircolotti – non cambia nulla nella gestione della partenza. Tutti devono partire insieme, anche se alla fine la mossa la dà uno solo».
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A maggio, avremo un recinto più corto di una lunghezza, sulla idea di quanto già fatto nelle corse di addestramento al Centro Etrea: «Lo scopo è impedire partenze lanciate. Un tempo di galoppo in uno spazio così ristretto è tanta roba. Non so se questa modifica potrà limitare il numero delle mosse false – la risposta di Bircolotti ad una domanda arrivata dal pubblico -. Io credo che bisognerà lavorare sui comportamenti dei fantini, ma anche delle reggenze. A Legnano, ricordo, un minimo infortunio al cavallo, e le mosse prolungare rappresentano un pericolo per la sua incolumità, lo mette fuori dalla corsa».
«Sono qui dal 2002 – la conclusione del mossiere aretino -. Sono convinto che tutte queste conferme sono il riconoscimento per le capacità, ma anche per la correttezza sia nei confronti degli organizzatori che dei fantini. Ormai, ho deciso di accettare solo le chiamate del vostro Palio, secondo solo a Siena insieme a Fucecchio e Asti. Credo giusto il momento di fare questo passo. Non ci sarò anche alle corse di addestramento. Gli impegni in ippodromo sono sempre tanti».
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