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Scontro tra Lega e Anm di Busto Arsizio sul caso Fratus: “Attacco all’indipendenza dei magistrati”

Dopo l'assoluzione in secondo grado dell'ex-sindaco di Legnano e di due componenti della giunta che lo sosteneva la Lega aveva presentato una richiesta di ispezione alla Procura di Busto che aveva condotto le indagini

Busto Arsizio varie

L’onorevole leghista Fabrizio Cecchetti, nelle scorse settimane, aveva presentato insieme ad altri due colleghi un’interrogazione al ministro della Giustizia Carlo Nordio nella quale chiedeva un’ispezione nella Procura di Busto Arsizio in seguito all’assoluzione in secondo grado dell’ex-sindaco di Legnano Giambattista Fratus, del suo vice Maurizio Cozzi e dell’allora assessore ai Lavori Pubblici Chiara Lazzarini.

Il testo chiedeva di “valutare un’iniziativa ispettiva in relazione sia al procedimento, sia all’operato dei magistrati di Busto Arsizio che si sono occupati del caso Fratus. Una carriera distrutta, la privazione della libertà personale e una giunta, democraticamente eletta, mandata a casa da un’inchiesta rivelatasi un buco nell’acqua, non possono passare inosservate”.

Ora arriva la reazione della sottosezione dell’Associazione Nazionale Magistrati di Busto Arsizio che in una nota sottolinea: «L’indipendenza della magistratura è principio cardine della democrazia. Gli attacchi personali, addirittura nominativi, a magistrati di questi Uffici Giudiziari a fronte di un diverso esito processuale in primo e secondo grado, nelle more del deposito delle motivazioni della decisione di un procedimento penale nei confronti di alcuni esponenti politici del Comune di Legnano per turbativa d’asta e corruzione elettorale, minano il diritto del cittadino ad avere una giustizia rigorosa ed imparziale, capace di garantire il doveroso rispetto delle leggi, penali e civili, nella relativa dinamica processuale e giurisprudenziale. Il rapporto tra poteri politici e poteri di garanzia, necessariamente distinti nei rispettivi compiti, pretende reciproco rispetto e lealtà, nell’interesse dello Stato e dei suoi cittadini. Il confronto tra i poteri dello Stato non può mai scadere nella delegittimazione delle Istituzioni e nel conflitto, con il rischio di intaccare gli equilibri essenziali del sistema democratico. Respingiamo con fermezza simili attacchi alla giurisdizione e a coloro che la esercitano. Manifestiamo, con determinazione, la nostra piena solidarietà ai singoli magistrati destinatari di tali censure intimidatorie, volte a condizionare l’esercizio della funzione giudiziaria. Rivolgiamo il nostro appello al Presidente della Repubblica e chiediamo l’intervento del Ministro della Giustizia a garanzia dei principi costituzionali».

I tre esponenti politici di Lega e Forza Italia erano stati condannati in primo grado dal tribunale di Busto Arsizio per i reati di turbativa d’asta, corruzione elettorale. I giudici avevano comminato una condanna a due anni e due mesi di carcere per Gianbattista Fratus, due anni per Maurizio Cozzi e un anno e tre mesi per Chiara Lazzarini. Per tutti inoltre erano arrivate multe e interdizione dai pubblici uffici.

L’interrogazione arriva prima del deposito delle motivazioni da parte dei giudici della Corte d’Appello milanese.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 19 Febbraio 2024
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