A Legnano, l’addio a Peppino Lavazza, “eterno portabandiera del PD, dell’Oltrestazione, della democrazia”
Nell'omelia di don Walter Zatta e nel pensiero dell'assessore Monica Berna Nasca, è emersa l'immagine di un uomo buono, coerente, appassionato, informato, acuto, un vero democratico
Il sindaco Lorenzo Radice, l’assessore Monica Berna Nasca che ha letto il saluto finale, tanti rappresentanti del Partito Democratico, numerose figure dell’associazionismo e del volontariato legnanese hanno affollato nella mattinata di lunedì 12 febbraio la chiesa dei Santi Martiri, per rendere l’estremo omaggio cristiano a Giuseppe Lavazza, per tutti l’amico Peppino.
Nell’omelia di don Walter Zatta e nel pensiero di Berna Nasca, è emersa l’immagine di un uomo buono, coerente, appassionato, informato, acuto, «un vero democratico – ha sottolineato l’assessora -, sempre in prima fila al PD, sorridente ma anche deciso nelle discussioni che affrontava con una passione unica. Un carattere, quello di Peppino, che lo rendeva un amico con cui era bello e costruttivo stare insieme».
«Un uomo dalle mille risorse – un pensiero del parroco dell’Oltrestazione -, costantemente impegnato, con una attenzione sociale indirizzata a un città a misura d’uomo».
Giuseppe Lavazza aveva una particolare predisposizione per il concetto di appartenenza. Quella riservata al PD ma pure all’ANPI veniva destinata anche al territorio. Così essere dell’Oltrestazione lo rendeva orgoglioso come pochi. Viveva il quartiere in maniera intensa e profonda, spesso in difesa delle sue peculiarità e necessità. Ricordava don Fabio Viscardi, già parroco ai Santi Martiri: «Ricordo bene Giuseppe. Era venuto da me preoccupato per la chiusura della Coop di piazza del Popolo. Si stava battendo per mantenere viva una attività commerciale e si capiva quanto gli stava a cuore la vicenda». Ecco, Peppino, eterno portabandiera del PD, dell’Oltrestazione e della democrazia.
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