«Ho sentito mio figlio di un anno e mezzo chiamare papà un’altra persona». E ancora: «Mi dicevo di potere smettere di giocare a mio piacimento ma non era vero»; «per giocare dicevo sempre bugie». Sono solo alcuni degli interventi dei tre giocatori anonimi presenti alla serata promossa il 16 gennaio dal Lions Club Parabiago Giuseppe Maggiolini, con il supporto del LC San Giorgio su Legnano e del LC San Vittore Olona Lions a Parabiago, negli spazi di Villa Corvini, con relatrici due esperte della Assrt Ovest Milanese.

Anche se, come è stato detto da uno di loro, «purtroppo dalla malattia del gioco non si guarisce, si può solo stare meglio», l’incontro ha acceso un importante faro sulle problematiche causate dal gioco d’azzardo e sui mezzi con cui è possibile tentare di debellare la piaga della ludopatia.

Preziosi i contributi della dottoressa Giovanna Bielli, direttore Struttura Complessa Dipendenze Asst Ovest Milanese e della dottoressa Anna Colombo, assistente Sociale Servizio Dipendenze di Parabiago Asst ovest Milanese, accompagnate dal giornalista, Cavaliere della Repubblica e Past Governatore Danilo Francesco Guerini Rocco in veste di moderatore e conduttore della conferenza.

Le relatrici hanno inquadrato il problema della dipendenza da gioco d’azzardo partendo dalle norme del Codice Penale del 1930 per arrivare alla legislazione attuale, per poi soffermarsi sulla linea di separazione fra giocatori casuali e giocatori compulsivi con approfondimenti relativi ai giocatori della terza età e quelli minorenni o giovanissimi.

I presenti hanno potuto comprendere a pieno le differenze fra il “gioco” e la dipendenza da “gioco” anche grazie agli interventi  toccanti dei tre giocatori anonimi presenti.

Presenti per i Club organizzatori il Presidente Mariangela Buttiglieri (L.C. San Giorgio su Legnano) anche in nome dei Presidenti Angela Passarello (L.C. San Vittore Olona) e Carmelo di Fede (L.C. Parabiago Giuseppe Maggiolini).

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