È finita davanti alle telecamere del noto programma di Italia 1 “Le Iene” la vicenda del cane ucciso a novembre dello scorso anno da un cacciatore nel Parco del Roccolo a Parabiago. Martedì 9 gennaio la trasmissione ha infatti mandato in onda un servizio dell’inviato Alessandro De Giuseppe incentrato proprio sui fatti dello scorso 12 novembre (in copertina, un’immagine del servizio).

Nelle immagini trasmesse su Italia 1 il dolore dei proprietari di Uma, questo il nome del cane ucciso, e lo shock che l’intera famiglia ha dovuto affrontare dopo la morte dell’animale. Poi De Giuseppe, che ha provato senza successo a parlare con il cacciatore, ha rintracciato il papà dell’uomo che ha sparato e anche lo zio, che peraltro è anche il medico che gli ha rilasciato il porto d’armi.

I microfoni de Le Iene hanno raccolto anche le testimonianze di alcuni cittadini e una dichiarazione del sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi. Già settimane prima della messa in onda del servizio il legale del cacciatore, l’avvocato Emanuele Valli di Legnano, aveva diffidato Mediaset e gli operatori della trasmissione per aver «bersagliato» il suo assistito – che si è sempre professato innocente sostenendo di aver agito per legittima difesa – e per il rifiuto degli operatori di parlare con lui nonostante avesse dato la sua disponibilità.

La morte del cane è tuttora al vaglio delle Forze dell’Ordine, chiamate a fare luce sulla dinamica dei fatti. Di certo, però, il proiettile che ha ucciso Uma ha riacceso i riflettori su una pratica, quello della caccia, che da sempre fa discutere, con tanto di una petizione per chiedere giustizia per l’animale e per ottenere la revisione dei confini delle zone di caccia che in due mesi ha raccolto quasi 75mila firme.

QUI IL SERVIZIO DE LE IENE