Tra paura dei ladri e problemi sociali. I commercianti a Legnano chiedono più controlli
La denuncia di una negoziante già vittima di una rapina. I commercianti della zona si stanno organizzando per chiedere un incontro con il sindaco: "Non possiamo lavorare chiusi in negozio"
I commercianti a Legnano tornano a chiedere maggiori presidi di sicurezza. Il problema, presente in diverse zone della città, è particolarmente sentito nell’antico Corso Garibaldi dove in queste ultime settimane si sono verificati episodi spiacevoli.
Già vittima di una violenta rapina subita nel dicembre 2022, la titolare del negozio di abbigliamento Miele lo scorso fine settimana (il weekend dell’Epifania) è stata aggredita verbalmente da un uomo poco dopo l’orario di chiusura: «Stavo finendo di servire una cliente – racconta la commerciante -. Memore di quello che mi era successo lo scorso anno avevo chiuso a chiave la porta per sicurezza. Poco prima delle 19.20 si è presentato un uomo, chiedendomi di entrare: gli ho risposto che il negozio era chiuso. Poi ho mandato via un altro ragazzo, con il cappello, che si era presentato bussando all’altra finestra. Il primo uomo è però tornato verso le 19.40: aveva un cartone della pizza in mano, mi ha insultato urlandomi: “Io mangio anche senza di te..tr…di me…” e se ne è andato dopo avere spintonato la porta. Ho allertato le Forze dell’Ordine che sono arrivate attorno alle 20.30; nel frattempo un commerciante che si trovava in zona è giunto in mio aiuto per lasciare il negozio in sicurezza poco prima dell’arrivo della pattuglia».
“NON SI PUÒ LAVORARE CON LA PAURA”
Altri commercianti hanno visto le stesse persone aggirarsi per la via. Persone senza fissa dimora, uno di loro con precedenti e probabilmente con problemi di dipendenza: «Uno dei due, dalla descrizione, sembra essere la stessa persona che il 27 dicembre è entrato a rubare nel mio negozio – riferisce Antonella, titolale del negozio di abbigliamento Capricci, dall’altro lato della strada -. Ha portato via un paio di scarpe mentre stavo battendo lo scontrino a un’altra persona. Ho presentato denuncia, ma è ancora in giro come se niente fosse successo. Servono più controlli, non possiamo lavorare chiusi a chiave in casa nostra». Di recente lo stesso uomo sarebbe entrato anche nel negozio per bambini “Belli Monelli” chiedendo i soldi: il titolare è riuscito a mandarlo via. «Io lavoro insieme a mia moglie – spiega il commerciante – ma in questa zona ci sono diverse attività gestite da donne che lavorano da sole e che non si sentono sicure. Come commercianti ci stiamo organizzando per chiedere un incontro con il sindaco e capire come fare per avere una maggiore sicurezza. In via Gigante sono stati posizionate le nuove luci e sono state installate telecamere, ma il tratto di corso Garibaldi, invece, è ancora al buio: bisogna fare qualcosa».
“PIÙ CONTROLLI E ILLUMINAZIONE IN CORSO GARIBALDI”
«Pur essendo vicino al centro, siamo una zona isolata ed è fondamentale il presidio delle Forze dell’Ordine – sottolineano i commercianti -. Chiediamo un passaggio delle volanti più frequente, almeno negli orari più sensibili, come quello della chiusura. Lo scorso marzo all’incontro con il sindaco avevamo fatto presente la carenza di illuminazione e chiesto l’installazione di telecamere: sono passati mesi e la situazione è la medesima. Se noi commercianti decidiamo di spostarci o di chiudere, l’intera zona è destinata a morire. Noi vogliamo che resti viva: non vogliamo avere paura di uscire la sera»
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