La piscina di Legnano si prepara a rinascere dalle sue stesse ceneri: nel 2026, infatti, la città darà il benvenuto ad un nuovo impianto natatorio tra via Gorizia e viale Toselli, che restituirà finalmente una struttura degna di questo nome alle società sportive legnanesi ma anche uno spazio di relax a tanti cittadini. Nel frattempo l’impianto natatorio comunque rimarrà aperto, e proprio per questo motivo sono stati recentemente restaurati, grazie ai fondi del PNRR, gli ex spogliatoi impero della piscina di Legnano.

A commissionare la piscina a Legnano – una delle strutture sportive realizzate dal Regime insieme alla Casa del Balilla e al nuovo Poligono di tiro – fu il Partito Nazionale Fascista nel 1938; nel 1939, poi – come si legge nella relazione storica redatta dallo Studio Crespi & Visconti cui si deve il progetto per la riqualificazione del 2016 -, arrivò il taglio del nastro vero e proprio con l’intitolazione a Costanzo Ciano, consuocero di Benito Mussolini e presidente della Camera dei deputati del Regno d’Italia. L’impianto natatorio trovò “casa” in un terreno di 8.100 metri quadri che affacciava su via Renato Cuttica di proprietà di Ercole Brusadelli, allora titolare insieme al fratello Guido del Cotonificio Dell’Acqua.

Del progetto originario, firmato con ogni probabilità dall’ingegner Guido Bellometti cui si devono anche i progetti per la portineria dell’Ospedale civile di Legnano e per la casa di cura Bernocchi, si sono persi i disegni. Il nucleo originario della piscina, però, era formato da due vasche: una meno profonda per i bambini e per chi non sapeva nuotare, e una destinata ai nuotatori, con tanto di trampolino e fossa per i tuffi. Tra le due vasche c’era una passerella in cemento per l’attraversamento, mentre in parallelo furono realizzati gli spogliatoi con copertura a terrazza dove c’erano le tribune: quelle dove oggi sono collocati i pannelli fotovoltaici che alimentano la struttura.

La “Piscina dell’Impero” fu utilizzata fino al 1943, quando fu danneggiata a causa della guerra in corso. Dopo la fine del conflitto, come tutti i beni del disciolto Partito Nazionale Fascista, passò al Demanio fino al 1959, quando fu acquistata dal comune. I lavori di riqualificazione iniziarono a tutti gli effetti nel 1964: l’unico elemento dell’impianto natatorio originale ad essere mantenuto fu il trampolino, ancora oggi tutelato dalla Soprintendenza insieme alle facciate degli spogliatoi. La nuova piscina fu inaugurata nel 1965 alla presenza di atleti come Klaus Dibiasi e Giorgio Cagnotto.

Nel 1990 arrivò l’ampliamento sia della piscina coperta che di quella esterna, grazie al quale fu realizzata una terza vasca con scivoli e attrezzature ludiche: fu il primo di una serie di interventi realizzati da lì al 2002 che portarono alla configurazione attuale della piscina Ferdinando Villa. Nel 2016, poi, è stata riqualificata la piscina scoperta: durante i lavori sono stati riqualificati e valorizzati anche i trampolini e le facciate degli spogliatoi. Poi negli ultimi anni un lento declino, accelerato dal crollo di una parte della vetrata a lato della vasca media e dalle vicissitudini legate alla pandemia.

Immagini tratte dalla relazione storica redatta dallo Studio Crespi & Visconti per il progetto di riqualificazione del 2016