Aumentano le aliquote IRPEF e IMU a Villa Cortese, l’opposizione: “Quasi 400mila euro di nuove tasse”
Per l'amministrazione l'aumento delle aliquote è «una scelta sicuramente spiacevole ma obbligata» per garantire il fabbisogno e fornire i servizi essenziali che competono al comune
Via libera durante l’ultima seduta del consiglio comunale di Villa Cortese all’aumento delle aliquote IMU e IRPEF. Aumento che ha inevitabilmente “rinfocolato” le polemiche tra maggioranza e opposizioni finendo al centro del dibattito politico cittadino.
«La giunta Barlocco ha regalato 400mila euro di nuove tasse ai cittadini, in un colpo solo sotto l’albero di Natale aumentano le aliquote IMU e IRPEF, senza alcuna esenzione per le fasce di reddito più basse – è il grido d’allarme che arriva da Alessandro De Vito, Daniele Crespi e Andrea Perini -. A fronte di inflazione, rincaro di luce e gas, benzina e generi alimentari, la giunta aumenta il prelievo fiscale senza alcun riguardo per i cittadini in difficoltà. Negli ultimi mesi, per non farci mancare nulla sono aumentate TARI, concessioni cimiteriali e rette della scuola materna Speroni Vignati. Al contempo, abbiamo costi e tempistiche della nuova scuola lievitati a dismisura».
«Sul fronte nuova scuola constatiamo tempistiche di realizzazione e costi di costruzione lievitati a dismisura, con la quota parte a carico dell’ente ancora poco chiara – aggiunge De Vito -. Se ciò non bastasse abbiamo precluso la possibilità di trarre reddito da quello che diverrà il vecchio plesso scolastico, grazie all’accordo sottoscritto tra amministrazione comunale e città metropolitana che prevede un contratto di comodato d’uso gratuito – in favore di quest’ultima – per i locali di proprietà comunale, dalla quale, anziché trarre reddito produrremo costi, con le spese di straordinaria amministrazione e messa a norma dei locali a carico dei cittadini».
Piazza Carroccio, però, respinge al mittente gli addebiti relativi alle concessioni cimiteriali («Non c’è stato nessun aumento, ma si è unicamente proceduto in questi mesi a un recupero del pregresso, cosa dovuta») e sulle rette della materna («Proprio grazie al contributo Comunale, oggi, non raggiungono importi ben più consistenti») e parla di «una scelta sicuramente spiacevole ma obbligata» per le aliquote. «Dopo dieci anni in cui siamo riusciti a non aumentare le “tasse comunali” mantenendo ferme le aliquote, tra le più basse della zona – replica infatti il sindaco Alessandro Barlocco, , evidenziando anche i tagli ai trasferimenti statali -, per garantire il mantenimento dei servizi siamo costretti oggi ad incrementare addizionale IRPEF e IMU, le principali imposte a disposizione del comune, almeno in parte perché gran parte dell’IMU va poi allo Stato centrale. Le entrate che derivano da queste due imposte servono per coprire la spesa corrente, ossia la spesa per la gestione ordinaria dell’ente, che in questi dieci anni è costantemente aumentata».
Spesa che include voci come le utenze (che da sole fanno registrate un aumento di 400mila), la manutenzione degli immobili, delle strade e degli spazi pubblici e che in questi anni si è rivelata «crescente e che in prospettiva rimarrà alta», come rimane alta la spesa per il sociale, per l’istruzione e per l’infanzia. «In questi dieci anni siamo riusciti a mantenere i servizi recuperando le entrate con un’attenta azione di recupero di tributi ed altre entrate extratributarie pregresse, con interventi e investimenti volti al risparmio energetico, oculate attività di revisione delle spese – prosegue Barlocco-. Strade che chiaramente continueremo a percorrere con assiduità, ma ora abbiamo proprio “raschiato il fondo del barile” ed è necessario incrementare le entrate tributarie per garantire il fabbisogno e fornire i servizi essenziali che competono al comune. Chiaramente spiace ma il nostro ruolo impone anche il dover prendere scelte impopolari ma necessarie».
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