Si chiama “Il mare in fondo alla via“, il primo libro pubblicato da Dialoghi Edizioni del rescaldinese Simone La Rosa, studente laureando in scienze della Comunicazione all’Università dell’Insubria. Lo abbiamo intervistato prima che finisse il suo tirocinio a Legnanonews. 

Come è nata la storia?

Un pomeriggio  stavo guardando il telegiornale a casa dei miei nonni. Si parlava di un  pensionato che realizzava sculture da auto rottamate. Ho subito pensato che questo potesse essere buon punto di partenza: legare l’esperienza del lavoro manuale di un anziano artigiano a quella di un ragazzo come me. Ho immaginato l’incontro tra i due protagonisti in una spiaggia non identificata, ma che ricorda la Sicilia, utilizzando come legame il mare, un ambiente che culla tutti noi. Lo stesso mare che dalle mareggiate porta a riva il legno che il mio protagonista usa per realizzare le sue sculture: l’incontro con il giovane avviene  al tramonto in una bottega vicino alla spiaggia.

I due protagonisti riescono a trovare un punto d’incontro?

Questo lo si capirà alla fine, non posso anticipare troppo. Sicuramente il legame tra le due generazioni si scopre essere più forte di quello che potremmo pensare. Il ragazzo riesce ad imparare dall’anziano saggio una attività manuale. Ci riesce grazie alla sua  predisposizione all’incontro con l’altro. Volevo aprire una riflessione e spronare proprio su questo tema: con la giusta apertura è possibile imparare anche da chi ha un punto di vista opposto dal proprio.

Ci sono già progetti per il futuro?

Qualcosa è già in lavorazione. Sicuramente mi piacerebbe continuare a scrivere anche in futuro.

Il mare in fondo alla via è disponibile anche online.