Il laboratorio di pittura per ragazzi con disabilità di Parabiago compie 20 anni
In questi anni il laboratorio ha regalato ai partecipanti esperienze come il volo a Monza, gli spettacoli di Zelig e la merenda con i campioni di Inter, Milan e Parma
È il 2003. Inizia la guerra in Iraq, il mondo fa i conti con l’epidemia di SARS, Micheal Schumacher vince per la sesta volta il mondiale di F1 e Michael Jordan si ritira dalla pallacanestro. A Parabiago, in occasione dell’anno europeo delle persone con disabilità, nasce il laboratorio di arte e pittura “Un mondo di colori senza limiti”, iniziativa finalizzata a dare un punto di aggregazione ai ragazzi con disabilità permettendogli di sviluppare capacità creative e offrendogli opportunità culturali che quest’anno festeggia i suoi primi 20 anni di vita.
A tenere a battesimo il laboratorio era stato l’allora assessore alle Politiche sociali Franco Borghi, in un annata che a Parabiago aveva visto nascere anche altre iniziative dedicate alle persone con disabilità come la gara sportiva di handbike lanciata dal G.S. Rancilio. Due decenni dopo, i ragazzi che hanno frequentato e frequentano il laboratorio – che oggi sono una quindicina, di cui una decina “storici” -, hanno volato su un aeroplano a Bresso e sfrecciato in pista a Monza, sono stati alla Scala a Milano e si sono seduti tra il pubblico a Zelig, hanno fatto merenda con i calciatori di Milan, Inter e Parma e con Gianluigi Buffon, che ha fatto visita personalmente al laboratorio, e hanno visto più volte le loro opere premiate dal Lions Club Maggiolini Parabiago al concorso “Poster per la Pace2.
Il tutto con la regia di una decina di volontari, anima di un progetto che vuole essere una risposta assistenziale per le persone con disabilità e le loro famiglie ma anche un’opportunità di valorizzare «il concetto di diversità come risorsa positiva per l’intera società», uno «spazio creativo nel quale, attraverso la pittura, i ragazzi possono esprimere le proprie emozioni, i propri sentimenti attraverso un linguaggio artistico che non conosce confini e trovare una forma di gratificazione e autostima».
«Incontrare questi ragazzi è sempre un privilegio e una grande esperienza – sottolinea il sindaco Raffaele Cucchi -. Sono persone ricche di vitalità che coinvolge ed emoziona. Siamo lieti che la scommessa sociale intrapresa venti anni fa sia diventata oggi una realtà viva e punto di riferimento per le famiglie di questi ragazzi, ma anche per la nostra comunità. Un plauso lo rivolgo ai volontari che non fanno mai mancare la gioia nello svolgimento delle iniziative del laboratorio e al presidente del laboratorio, Ignazio Cucchi, con l’augurio di fare sempre meglio».
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