Nuovo Pgt di Legnano, professionisti e costruttori: “Troppi costi e vincoli, semplifichiamolo”
Diverse le preoccupazioni espresse dai professionisti del settore intervenuti all'incontro sulla nuova variante al Piano di Governo del Territorio.
«Un imprenditore valuta la propria convenienza a costruire. Con questo Pgt la mia impresa potrebbe pensare di non operare più a Legnano». E’ una delle preoccupazioni espresse dai professionisti del settore edile intervenuti questa mattina in Comune per un incontro tecnico, voluto da V.E.L. – Vitalità Edile Legnanese e aperto a tutti, sulla nuova
variante al Piano di Governo del Territorio.
Un’occasione per chiarire dubbi, perplessità e confrontarsi su un Piano che è sicuramente innovativo ma non facile da interpretare e mettere in pratica. Il timore espresso dalla titolare di un’impresa tra le più storiche del territorio è stato sposato anche da altri colleghi. I motivi sono principalmente due: i costi, già alti per via dell’inflazione, e «destinati ad aumentare per ottemperare a tutte le azioni progettuali indicate dal documento», e la burocrazia, secondo gli operatori poco compatibile con i tempi di chi lavora nel settore: «Questo Pgt – ha detto un’imprenditrice in sala – è fortemente prescrittivo. Se penso poi ai tempi di un PdC (Permesso di costruire) convenzionato mi vengono i brividi. Sui piccoli lotti non c è alcuna possibilità di intervento». Il PdC convenzionato prevede infatti anche un passaggio in giunta con la conseguente preoccupazione di un prolungamento dei tempi di approvazione.
Dubbi e perplessità anche sull’indice di edificabilità e sulle relative compensazioni pubbliche: «Abbiamo simulato la costruzione di una palazzina con questo nuovo piano – è l’intervento di un architetto -: per ottemperare a tutte le azioni progettuali indicate il costo di vendita finale è destinato a lievitare notevolmente. Sono state fatte analisi sui risvolti socioeconomici che avrà questo Pgt?».
“Tuteliamo l’interesse di tutti”
Le risposte dell’amministrazione sono state due: quella tecnica e quella politica. L’indirizzo della giunta è chiaro: «Questo è un territorio densamente urbanizzato. – ha ribadito l’assessore all’urbanistica, Lorena Fedeli – Basta girare per la città per vedere quante trasformazioni urbanistiche ci sono state negli ultimi anni: villette trasformate in palazzine, senza tenere conto dell’esigenza di parcheggi e servizi. L’amministrazione comunale aveva due possibilità: o bloccare l’indice di edificabilità allo 0.3 (un piccolo lotto edificabile) e non consentire di costruire oltre, oppure, come è stato deciso di fare, lasciare la possibilità all’operatore di aumentare questo indice fino allo 0.5. Questo a fronte di azioni progettuali per la collettività pubblica. Si tratta di interventi commisurati, per il bene comune. Come amministrazione capiamo le esigenze di chi fa impresa ma dobbiamo tutelare gli interessi di tutti i cittadini per garantire servizi, come posti auto, piccole opere viabilistiche, e una città bella e funzionale».
“Non vogliamo solo cementificare”
«È assolutamente anche nei nostri interessi avere una città bella e verde. Non vogliamo solo cementificare – è il commento del coordinatore di V.E.L. Mario Fusetti -. Quello presentato è sicuramente un Piano con una filosofia e una etica innovativa ma purtroppo si deve scontrare con la realtà: occorre trovare un equilibrio. Come operatori del settore avremmo voluto essere maggiormente coinvolti nella sua stesura. In questo momento chiediamo una semplificazione della procedura anche nell’interesse dell’amministrazione comunale, meno burocrazia e meno costi, ad esempio lasciando l’indice di edificabilità allo 0.4 come lo è attualmente. Apprezziamo la disponibilità al dialogo. Non siamo i nemici: il confronto e l’ascolto sono fondamentali».
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