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“Il passaporto verde”, la storia di due giovani che lottano per il proprio posto nel mondo

La recensione del libro di Zineb Mekouar considerato da Tahar Ben Jelloun "quanto di meglio si possa leggere sulla lotta di classe in Marocco oggi".

Libro

Il passaporto verde
di Z. Mekouar
ed. Nord
€ 18.00

Zineb Mekouar vive in Francia ma è di origine marocchina, e proprio della sua terra madre ha deciso di parlare nel suo romanzo di esordio, considerato da Tahar Ben Jelloun “quanto di meglio si possa leggere sulla lotta di classe in Marocco oggi”.

La storia è ambientata nel 2011, quando in Francia una circolare del ministero dell’Interno decide di non rinnovare il permesso di soggiorno a quanti – laureati in Francia – modificano il loro status da “studenti” a “lavoratori saltuari”. Un modo per riservare ai francesi ipotetici posti di lavoro messi a rischio da studenti stranieri, spesso arrivati con borse di studio promosse dallo stesso governo francese. Una legge nata per ragioni politiche, per vellicare l’estrema destra, certificare un “noi” e un “voi”, che rimane in vigore un solo anno, perché anticostituzionale. Ma Kenza, una delle due protagoniste di questo romanzo, deve tornare in Marocco, non avendo il passaporto bordeaux dell’Unione Europea. E lì ritrova Fatiha.

Ed è di questa amicizia che il romanzo ci racconta, partendo da quando sono solo due piccole amiche inseparabili che si proteggono sempre a vicenda. Ma solo finché sono in casa. Fuori, invece, è come se abitassero su due pianeti diversi. Kenza infatti è la nipote di uno tra gli uomini più potenti di Casablanca, mentre Fatiha è la figlia della governante. Kenza frequenta la scuola europea, parla solo francese e si prepara a lasciarsi alle spalle un Marocco arretrato e soffocante per andare a studiare a Parigi. Fatiha, invece, deve fare i conti con una realtà in cui le ragazze interrompono gli studi non appena i genitori combinano il matrimonio e in cui la libertà è una chimera sognata in silenzio. C’è una cosa, però, che le accomuna: il colore del passaporto.

Nonostante la ricchezza e il prestigio della famiglia, anche Kenza ha un passaporto verde, quello che in Francia e nel resto d’Europa le permette al massimo di essere un’ospite temporanea. Così, al termine dell’università, il suo visto non viene rinnovato e, dopo quattro anni, Kenza deve tornare a casa, affrontare di nuovo quel Paese pieno di contraddizioni e soprattutto Fatiha, l’amica che conosce ogni sua debolezza e di cui, forse, più di tutti teme il giudizio. L’infanzia ha lasciato il posto all’età adulta e le strade di Kenza e Fatiha sono ormai distanti, tuttavia le due ragazze non hanno mai smesso di confrontarsi, d’invidiarsi, di volersi bene. E, nel momento del bisogno, saranno lì, pronte a riprendersi per mano…

Questa è la storia di due giovani che lottano per trovare il proprio posto nel mondo. È la storia – intima e universale insieme – di come le differenze sociali possano logorare anche i legami più forti. È la storia di un’amicizia messa a dura prova dalle regole di un Paese vicinissimo a noi, eppure così diverso, in bilico tra emancipazione e vincoli religiosi, tradizione e modernità. Assolutamente da leggere!

Amanda Colombo – Galleria del Libro

Redazione
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Pubblicato il 26 Agosto 2023
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