Tutti richiedono il codice fiscale, a cosa serve comunicarlo?
Il codice fiscale è formato da una stringa di 16 cifre da ricordare a memoria, quando non vengono registrate da nessuna parte e non si ha con sé la tessera sanitaria. Non sempre è facile, specie per chi non ha la più pallida idea di come ricavarlo. Oggi, per fortuna, esistono molti modi per ovviare a questo problema, ecco come
Tante volte, quando compiliamo dei moduli relativi a dichiarazioni, richieste di servizi, procedure burocratiche o una semplice carta fedeltà, ci viene richiesto il codice fiscale.
Un vero grattacapo, a volte, specie quando non lo si ha sottomano. Il codice fiscale, infatti, è formato da una stringa di 16 cifre da ricordare a memoria, quando non vengono registrate da nessuna parte e non si ha con sé la tessera sanitaria. Non sempre è facile, specie per chi non ha la più pallida idea di come ricavarlo.
Oggi, per fortuna, esistono molti modi per ovviare a questo problema, come connettersi a un sito di calcolo automatico del codice fiscale, quale potrebbe essere CodiceFiscale.com. Inserendo i dati richiesti, questo portale restituisce immediatamente il codice esatto e, per i più curiosi, fornisce molte informazioni utili sulla sua origine, la storia, le curiosità e le funzioni del codice fiscale.
Si può apprendere, ad esempio, che si tratta di un codice univoco, che identifica ogni persona e che si ricava proprio dai suoi dati personali, come nome, cognome, data e luogo di nascita e carattere di controllo.
Ciò nonostante calcolarlo è complesso, se non si sa quale procedura seguire, quali le corrispondenze tra numeri e lettere e quali lettere considerare. Si pensi, ad esempio, al fatto che per le donne, bisogna aggiungere 40 al numero relativo o al giorno di nascita, o se questo corrisponde a un numero fino a 9, si inserisce 1 davanti.
Ma anche al carattere di controllo, l’ultima lettera del codice fiscale. In questo caso servono vere e proprie competenze di calcolo, per trasformare tutte le lettere in numeri, sommare tutte le 15 cifre che si ottengono, dividerle per 26 e riportare il risultato sotto forma di lettera corrispondente. Un vero rebus, se necessario farlo su due piedi.
Ma la domanda che molti si pongono, vista la frequenza con cui viene richiesto, è “a cosa serve?” Trattandosi di un codice estremamente personale e identificativo del soggetto, viene richiesto più che altro per registrare i dati rilevanti ai fini fiscali, da parte delle autorità tributarie.
Ne sono dotate sia persone fisiche che giuridiche, come le aziende. In quest’ultimo caso, spesso coincide con la Partita Iva. Attraverso il codice, infatti, l’autorità tributaria può avere accesso a tutte le informazioni relative alla posizione fiscale di aziende e cittadini.
Per questa ragione è così importante e richiesto praticamente da chiunque.
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