Emergenza maltempo, stimati più di due milioni di euro di danni per la grandine a Rescaldina
Si tratta di una prima stima finalizzata alla ricognizione dei danni provocati dal maltempo avviata da Regione Lombardia per la richiesta dello stato di emergenza
![Grandine alla Forcora](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2022/06/grandine-alla-forcora-1317398.610x431.jpg)
Che il maltempo che aveva sferzato il Legnanese venerdì 21 luglio – drammatico prequel della giornata da incubo di lunedì 24, segnata da nubifragi e trombe d’aria quasi ovunque sul territorio – avesse fatto danni non da poco a Rescaldina lo si era capito quasi subito. Lo avevano prima fatto presagire i chicchi di grandine grandi come palline da tennis caduti sul paese, e poi confermato le auto con parabrezza e lunotti distrutti, le scuole Manzoni devastate, gli alberi abbattuti a terra e le innumerevoli foto postate dai cittadini sui social, chi per una veranda distrutta, chi per un tetto da rifare.
Ora a dire che il meteo in paese è stato particolarmente inclemente c’è anche una prima stima dei danni, quella data dalle 239 segnalazioni pervenute al comune da cittadini e imprese, ricognizione che permetterà a Regione Lombardia di fotografare la situazione di un territorio profondamente ferito a supporto della domanda di riconoscimento dello stato di emergenza rivolta al Governo Meloni. La cifra è di quella da far tremare i polsi: si parla infatti di più di due milioni di euro, anche se va detto che si tratta di una stima sommaria, ipotizzata a volte senza nemmeno un preventivo vero e proprio in mano visti i tempi strettissimi imposti dalla procedura, che dava solo sette giorni di tempo dall’evento calamitoso.
![Maltempo nel Legnanese - 21 luglio 2023](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2023/07/maltempo-nel-legnanese-21-luglio-2023-1476149.610x431.jpg)
In particolare, l’amministrazione, grazie anche al supporto di droni messi a disposizione dai cittadini, ha stimato danni per circa 600mila euro: si va dalla copertura del centro medico di via Tintoretto ai lucernari e alle tegole bucate di Villa Rusconi, passando per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica di via Etna, il centro sportivo di via Roma, le scuole Raimondi, il municipio stesso e per quasi tutti gli immobili pubblici, soprattutto quelli della frazione. A questo “tesoretto” virtualmente perso da Piazza Chiesa si aggiungono danni per un milione di euro denunciati dai privati cittadini e un altro mezzo milione segnalato dalle imprese. E i numeri sono destinati ad aumentare considerando che non è ancora scaduto il termine per le segnalazioni relative all’emergenza di lunedì 24 luglio, che però ha colpito Rescaldina meno duramente di altri comuni della zona.
A dare una dimensione, seppure indicativa, della situazione, è stato lo stesso sindaco Gilles Ielo durante la seduta consiliare di venerdì 28 luglio, chiamato a stilare un bollettino da due interrogazioni urgenti presentate dal centrodestra. Il gruppo di opposizione ha infatti chiesto conto dei provvedimenti che l’amministrazione intende «adottare in futuro su edifici, parchi comunali e strade per garantire la puntuale e tempestiva gestione di situazioni che sono destinate ad essere una costante o addirittura ad aumentare» e ha chiesto chiarezza comunicativa dopo alcune comunicazioni relative proprio alla segnalazione dei danni che avevano ingenerato confusione nella cittadinanza nei giorni scorsi.
«È evidente che provvedimenti di prevenzione debbano essere attuati – ha spiegato in risposta il primo cittadino -, però comprendere come si possano affrontare due trombe d’aria generate nell’arco di 20 minuti che hanno divelto alberi secolari è un compito arduo e va fatto probabilmente anche a livelli superiori». Le soluzioni da mettere in cantiere nei piani dell’amministrazione, comunque, al momento spaziano dalla manutenzione del verde a quella delle caditoie, senza trascurare la protezione degli investimenti fatti in questi anni per far fronte alla crisi energetica, su tutti i pannelli fotovoltaici installati sugli edifici pubblici: soluzioni che hanno fatto parlare il centrodestra di «sintonia di intenti» pur sottolineando l’importanza di «vedere la realizzazione di qualcosa di più concreto».
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