Tappa all’UCI in Svizzera per le celebrazioni per il centenario della vittoria mondiale di Libero Ferrario, indimenticato campione parabiaghese che il 25 agosto 1923 a Zurigo superò in volata i sei compagni di fuga e alzò le braccia al cielo sotto il traguardo del 3° Campionato del mondo di ciclismo su strada nella categoria dilettanti, diventando il primo italiano a vestire la maglia iridata.

Giovedì 20 luglio, infatti, il sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi, alla testa di una delegazione composta da Roberto Rancilio, componente della Commissione UCI Ciclismo Paralimpico, Davide Rancilio, ideatore grafico del logo del centenario, e Clara Pastori, referente per il Comitato organizzatore delle celebrazioni, ha incontrato il presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale David Lappartient nella sede dell’organo mondiale di governo del ciclismo, con gli atleti olimpici di diverse categorie in allenamento al velodromo e nelle strutture sportive esterne del World Cycling Center a fare da sfondo alla visita.

Al numero uno dell’UCI il primo cittadino ha consegnato una riproduzione della maglia indossata da Libero Ferrario dopo la vittoria a Zurigo di cento anni fa contrassegnata dal numero cento: l’ennesima testimonianza della storia d’amore che lega Parabiago e la bicicletta, oltre che un modo di tenere vivo sulla scena internazionale il nome del campione parabiaghese. Insieme alla maglia, la delegazione partita dalla città della calzatura ha omaggiato Lappartient anche di una copia in lingua inglese de “L’Italia che vola”, libro dedicato non solo alla vittoria mondiale di Libero Ferraio ma anche alla “fucilata di Goodwood”, il bis iridato messo a segno da Parabiago con Giuseppe Saronni nel 1982 in Inghilterra. Il presidente dell’UCI, invece, ha regalato al sindaco Cucchi l’edizione attuale della maglia iridata autografata.

«Siamo una città che vanta tre campioni del mondo di ciclismo – sottolinea Cucchi -. Questo ci rende davvero orgogliosi per la passione che continua a pulsare nei cuori dei nostri sportivi. Quello di giovedì è stato un viaggio che ha voluto rivendicare il primato di Libero Ferrario, troppo spesso dimenticato dal mondo ciclistico italiano. Se, infatti, è vero che l’italiano Libero Ferrario, quel famoso 25 agosto 1923, ha conquistato per primo il titolo di campione del mondo in modo strepitoso, è anche vero che l’Italia in quell’occasione è stata ammessa ai campionati mondiali di ciclismo per la prima volta. Peccato che a livello nazionale Libero Ferrario sia poco riconosciuto dal mondo ciclistico perché, se è vero che correva nei dilettanti, è anche vero che la categoria dei professionisti non esisteva ancora. Speriamo di aver aperto una riflessione storica in merito».