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Amga Sport, i sindacati: «Contratti irregolari per 30 lavoratori precari. Chiediamo ispezioni»

La richiesta è stata presentata dai sindacati NIDL-CGIL Ticino Olona chiedono a Inps e Inail per verificare lo stato contrattuale dei lavoratori della società in liquidazione

Cgil

I sindacati chiedono a Inps e Inail una ispezione di Amga Sport (società oggi in liquidazione) per verificare lo stato contrattuale di 30 lavoratori precari che hanno svolto e svolgono attività di istruttori di nuoto, assistenti bagnanti, addetti agli spogliatoi e istruttori di fitness. Secondo i sindacalisti NIDL-CGIL Ticino Olona guidati da Giorgio Ortolani, è stato loro applicato un inquadramento contrattuale sbagliato. Da qui la richiesta ai due enti di un controllo: «Abbiamo verificato che nelle due piscine gestite Amga Sport, certamente fin dal 2006, il personale veniva assunto irregolarmente come collaboratore sportivo e lo stesso avviene oggi. Questo – scrivono i sindacati in una nota stampa – ha comportato per anni nessun diritto per i lavoratori: maternità, infortunio, malattia , accredito contributi pensionistici, ma anche una danno per le casse degli enti previdenziali».

Nello specifico Ortolani spiega che le attività svolte dagli attuali lavoratori non dipendenti delle due piscine «non possono essere considerate ascrivibili ai collaboratori sportivi, ma debbono essere, dunque, inquadrate come veri e propri rapporti di lavoro, subordinato, parasubordinato o autonomo residuale a seconda delle concrete ed effettive modalità di svolgimento, con il conseguente riconoscimento di tutte le tutele previste (previdenziali, assistenziali, assicurative, ecc.). Ancora nel 2022 e anche oggi, dopo l’entrata in vigore della riforma dello sport, AMGA continua ad applicare ai lavoratori presenti contratti di collaborazione sportiva dilettantistica».

Perchè i contratti di collaborazione sportiva sono irregolari?

Il sindacalista precisa che da tempo ormai la giurisprudenza ritiene «irregolari i contratti di Collaborazione Sportiva nel settore». «Dal 1°di luglio 2023 – spiega Ortolani – è entrata in vigore la legge di riforma dello sport che definisce come modalità possibili di assunzione nel settore: il lavoro dipendente, la collaborazione coordinata e continuativa CO.CO.CO, il lavoro autonomo P.IVA. Infatti il mancato pagamento dei contributi previdenziali avrà come risultato, per coloro che svolgono esclusivamente quest’attività, la pensione a 67 anni con assegno sociale, assegno che è a totalmente a carico della fiscalità generale».

Gli uffici vertenze della CGIL stanno ora assistendo i lavoratori che vogliono richiedere la regolarizzazione dei propri rapporti di lavoro e nel caso i danni per il passato. Cosa che sta avvenendo per “collaboratori sportivi“. Allo stesso tempo i sindacati hanno richiesto ad INPS, INAIL e Ispettorato del Lavoro una verifica ispettiva della situazione. «Riteniamo che sia interesse di tutti coloro che regolarmente pagano le tasse e i contributi – prosegue Ortolani – che centri sportivi, palestre, piscine paghino i contributi dovuti. Siamo, nella nostra attività di tutela dei lavoratori, abituati a vedere Multinazionali, Società per Azioni, Aziende Private, Cooperative più o meno sociali che tentano di far profitti riducendo salari e diritti dei lavoratori e a volte evitando di applicare integralmente le leggi e i contratti».

Più tutele per i lavoratori del settore sportivo e pubblico

Ortolani punta il faro sulla posizione di Amga Sport in quanto società partecipata di una amministrazione pubblica. «Ci sarebbe piaciuto che le dichiarazioni, che spesso si fanno nei consigli comunali, a favore dei diritti dei lavoratori avessero determinato una maggior attenzione affinchè questi diritti, almeno negli appalti e nelle società partecipate controllate dai comuni stessi, avessero trovato un maggior riscontro. Purtroppo in questo caso non è stato così».

La situazione è, seppur in modo diverso, precaria anche gli 11 dipendenti Amga Sport regolarmente assunti, ancora in attesa di conferme sul loro ricollocamento dopo la messa in liquidazione della società. I due impianti natatori devono ancora essere affidati a un gestore.

Piscine di Legnano e Parabiago, i dipendenti Amga Sport tornano a chiedere certezze sul loro ricollocamento

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 11 Luglio 2023
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