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A Legnano prati a gestione ecologica e a taglio ridotto

Prati a gestione ecologica e a taglio ridotto: recitano così i nuovi cartelli che AMGA ha installato in questi giorni all’interno del Parco Castello, così come in altre aree della città

Generico 19 Jun 2023

Prati a gestione ecologica e a taglio ridotto: recitano così i nuovi cartelli che AMGA ha installato in questi giorni all’interno del Parco Castello, così come in altre aree della città per segnalare che, in quella porzione di suolo, l’erba alta non è segnale di incuria, ma risponde a un preciso orientamento che si sta imboccando addirittura a livello europeo. Perché?

Il motivo va ricondotto al fatto che il cosiddetto “prato all’inglese”, mantenuto costantemente rasato, è certamente bello a livello estetico, ma non è esattamente ciò di cui la Natura ha bisogno. Tra i fili d’erba, infatti, è racchiusa la vita di centinaia di specie diverse che, nei nostri prati, trovano appunto nutrimento e riparo: «Api, farfalle e numerosi altri insetti utili – spiega Angelo Vavassori (nella foto sotto), il nostro agronomo responsabile della B.U Gestione del verde pubblico – sono tutte specie che vanno a favorire le fioriture e la formazione di semi e frutti per aumentare la biodiversità, in quell’affascinante e misterioso equilibrio che la Natura ha in sé». Insomma, quello che ai nostri occhi può apparire come un prato poco ordinato, per centinaia di animali rappresenta la protezione, il nutrimento, la vita.

Ecco i benefici ecologici che apporta il prato alto fiorito, quello cioè dove non s’interviene troppo spesso con le operazioni di taglio:

– Incremento della biodiversità, ossia la varietà di organismi viventi, nelle loro diverse forme e nei rispettivi ecosistemi;
– Aumento del numero di api impollinatrici;
– Aumento della captazione e fissazione della CO2;
– Aumento intrappolamento e captazione polveri sottili (smaltite poi con i tagli successivi);
– Depurazione, filtrazione e maggiore umidificazione dell’aria;
– Eliminazione o riduzione dell’uso di agrofarmaci per il diserbo;
– Aumento della vita e fertilità del suolo;
– Aumento di assorbimento idrico del suolo;
– Aumento delle fioriture autoctone;
– Minore spreco di energia elettrica per operazioni di taglio.

Non si compie, dunque, un’azione dannosa se si taglia meno sovente l’erba: il danno più grande lo arreca – piuttosto – chi, in mezzo all’erba, abbandona i rifiuti. E non è solo un danno al decoro, ma anche alla salute dell’ambiente: la semplice gomma da masticare, ad esempio, ci mette 5 anni per decomporsi, mentre il tempo di decomposizione di un sacchetto di plastica va addirittura dai 100 ai 1000 anni.

Concludendo, “meno tagli e più rispetto per il verde” è la ricetta che la Natura richiede.

Redazione
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Pubblicato il 23 Giugno 2023
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