Alla Cascina Mazzafame di Legnano il ricordo della lotta partigiana
Si è celebrato oggi, domenica 4 giugno, il 79° anniversario della lotta partigiana alla Cascina Mazzafame di Legnano
In occasione delle celebrazioni per il 79° anniversario della lotta partigiana alla Cascina Mazzafame di Legnano organizzata dall’Amministrazione comunale insieme ad A.N.P.I. Legnano, si è riunito un numero di cittadini ben superiore gli anni scorsi, che hanno assistito alla benedizione della lapide a memoria della battaglia del 4 giugno 1944 e alle letture interpretate dagli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Carducci” di via Parma. I ragazzi, accompagnati dai docenti, hanno letto testimonianze di alcuni partigiani e sostenitori della lotta contro il fascismo che, con coraggio e determinazione, si erano opposti al regime.
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Presenti all’evento gli assessori Ilaria Maffei e Guido Bragato con il sindaco Lorenzo Radice che, nel suo intervento, ha ricordato ciò che successe 99 anni fa quando, nel 1944, oltre 250 fascisti attaccarono la Cascina per catturare una quindicina di partigiani. «Ci ritroviamo in un luogo simbolico della lotta di Resistenza nella nostra città per ricordare la battaglia che avvenne nelle case e nelle campagne intorno. – spiega il Sindaco – È chiaro perché i fascisti decisero di prendere di mira questa cascina; perché qui abitavano persone che lottavano contro la dittatura e che si ribellavano a condizioni di vita diventate inaccettabili». Il Sindaco ha poi terminato il suo intervento con un invito ad essere grati per ciò che i partigiani e gli abitanti di questa Cascina hanno fatto. «Non pensate ai muri di queste case, ma al cuore, alle vite degli uomini e delle donne che tanti anni fa hanno combattuto per tutti noi e cui noi, ancora oggi, dobbiamo essere grati». Qui l’intervento integrale del sindaco
Alla celebrazione il presidente A.N.P.I. Legnano Primo Minelli ha ricordato invece l’importanza del fare memoria per impedire che si ripetano gli errori del passato. «Questa era una cascina abitata da contadini, prevalentemente comunisti e socialisti, tutti in opposizione alla nascente dittatura. Era questo un luogo sorvegliato, poiché nelle elezioni farsa che il fascismo organizzò, qui tutti votarono no. Poveri ma dignitosi, che prima di tanti capirono dove stava sprofondando il Paese. – spiega il Presidente di A.N.P.I. Legnano – Per queste ragioni, storiche e simboliche, questo luogo dovrebbe uscire dal degrado in cui versa. Questo luogo è infatti un pezzo di storia di Legnano ed è un luogo che ci ricorda le radici della nostra libertà». Qui il suo discorso completo
Presenti tra il pubblico anche alcuni testimoni, al tempo bambini, che al termine della cerimonia hanno riferito alcuni aneddoti relativi al periodo di timore e incertezza che si viveva in quegli anni. Il Corpo Bandistico di Legnano ha accompagnato la celebrazione con un breve concerto.
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