La rete antifascista dell’Altomilanese: “Piazza Borsani, nessuna risposta dal Comune di Legnano”
La rete antifascista dell'Alto Milanese contesta l'assenza di risposta da parte dell'amministrazione legnanese dopo aver depositato le firme dei cittadini per cambiare nome alla piazza Carlo Borsani in piazza Teresa Sarti e Gino Strada
La rete antifascista dell’Alto Milanese ha mandato una nota in merito all’assenza di risposta da parte dell’amministrazione legnanese dopo aver depositato le firme dei cittadini per cambiare nome alla piazza Carlo Borsani in piazza Teresa Sarti e Gino Strada.
«Ormai più di un mese fa sono state depositate presso l’ufficio protocollo del Comune di Legnano le centinaia di firme dei cittadini che si sono espressi contro le infamanti manifestazioni neofasciste che avvengono ogni 30 aprile a Legnano in piazza Carlo Borsani (eroe della guerra) e a favore di un intitolazione di quella piazza a Teresa Sarti e Gino Strada (esempi di vite spese contro ogni guerra e per la costituzione). La risposta della giunta legnanese? Nulla assoluto. Non un sì, non un no, non una risposta. Niente. La rete antifascista dell’Alto Milanese prende atto della totale ignoranza nei confronti di molte cittadine e cittadini da parte della giunta comunale per mancanza politica oppure tutto sommato perché tollerante verso ciò che succede ogni 30 aprile. Tutto questo, inoltre, capita nonostante i gravi episodi di vandalismo da parte dei fascisti inflitti alla sede dell’Anpi di Legnano», si legge nel comunicato inviato.
«I cittadini di Legnano pretendono ascolto e considerazione da parte della giunta di Legnano!
Nei prossimi giorni assieme ai cittadini ci organizzeremo e manifesteremo le nostre perplessità e inviteremo il primo cittadino di Legnano Radice e l’intera amministrazione a prendere posizione con lo stesso coraggio e lo stesso amore per la costituzione che hanno dimostrato i cittadini di Legnano. Basta con le chiacchiere, adesso è l’ora dell’antifascismo dei fatti», concludono.
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