Il Bernocchi di Legnano al Festival teatrale Laivin Action a Treviglio
Gli studenti del gruppo teatrale hanno portato in scena “La parte acquorea del mondo”, spettacolo che prende spunto dal personaggio di Ismaele di Moby Dick
Si intitola “La parte acquorea del mondo” e prende spunto dal personaggio di Ismaele di Moby Dick, celebre romanzo di Melville, la rappresentazione teatrale con la quale gli studenti del Bernocchi hanno partecipato al Festival Laivin Action a Treviglio, (presso il TNT e il Teatro Filodrammatici), che tra il 22 e il 31 maggio vede coinvolte oltre 80 scuole superiori, per un totale di circa 3000 persone tra studenti, docenti e operatori, provenienti da tutta la Lombardia e dalle province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola.
Coordinato dalla prof.ssa De Santis e guidato da Eleonora Iregna e Riccardo Dell’Orfano (ComTeatro), il gruppo teatrale del Bernocchi ha coinvolto 18 studenti di diverse classi. Tutti hanno collaborato, a partire dalla sceneggiatura scritta a più mani. Ne è nato un copione corale, una performance originalissima e vivace, dove i ruoli sono fluidi, e ciascun attore è un po’ Ismaele, io narrato e io narrante. E in Ismaele ben si riconoscono i giovani che recitano, se è vero che Moby Dick non è solo l’ossessione di Achab, ma la metafora dell’ignoto verso cui ciascuno si proietta quando sceglie di inseguire un sogno, di realizzare un progetto, di affrontare con determinazione e non con rassegnazione le proprie paure o semplicemente ciò che la sorte gli riserva, aprendosi la propria “scia” nel mare della vita.
Nato da Fondazione Cariplo, Associazione Culturale Etre e Cooperativa Sociale Alchemilla, il Progetto LAIVin, attraverso un bando rivolto alle scuole, sostiene laboratori musicali e teatrali di durata triennale con lo scopo di promuovere competenze chiave di cittadinanza nei giovani e di avvicinarli ai linguaggi performativi contemporanei; dal 2006 ha sostenuto 540 laboratori di arti interpretative dal vivo in 240 scuole superiori lombarde, coinvolgendo oltre 12 mila studenti e 1000 docenti. “Il teatro ha il potere di creare un nuovo sguardo sulla vita, sul futuro, concetto fondante per chi si occupa di scuola e di formazione. È uno strumento potentissimo in mano a coloro che alla vita hanno tutto da domandare – commenta la prof.ssa De Santis – È proprio grazie alle domande inedite che il teatro suscita nei ragazzi che è possibile costruirsi autonomamente come Persone, cittadini, studenti, uomini e donne di domani”.
“I ragazzi che hanno partecipato a questo primo anno di progetto provengono da tutti gli indirizzi dell’Istituto ed è nato un gruppo eterogeneo ed affiatato – continua la professoressa – La capacità dimostrata di sostenersi e di impegnarsi con serietà ed entusiasmo in un progetto comune è la prova che l’arte, in qualunque forma, ha un ruolo formativo fondamentale del quale la scuola non può fare a meno”.
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