Liquidazione Amga Sport, gli 11 dipendenti chiedono tutele e risposte
A fine giugno scade il contratto di concessione con Amga Sport e ancora non è stato pubblicato il bando per la gestione ponte della piscina di Legnano. Chiesto un incontro con il sindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi
C’è Anoushka, assunta come receptionist a tempo indeterminato nel 2016 dopo sette anni di precariato, insieme a Cinzia, Alessandra, Andrea, Marta, Fabio, Chiara, che si alternano agli ingressi e alla cassa. C’è Fabrizio, che dagli
anni ’90 si occupa di manutenzione nelle piscine di Legnano e Parabiago (ha visto succedersi tre gestioni diverse, ndr), insieme ad Emanuele, assunto più di recente. Poi c’è Chiara, in amministrazione dal 2016, e c’è Andrea, gestore tecnico e direttore sportivo di Amga Sport. A seguito della messa in liquidazione di Amga Sport avviata nel marzo del 2023, per tutte queste persone il futuro è tornato precario. Sono in tutto 11 dipendenti (altri 50 sono i collaboratori sportivi), con famiglia al seguito, che a meno di un mese dal termine del contratto di gestione chiedono tutele e risposte concrete: «Non bastano le parole – spiegano i lavoratori -. Abbiamo bisogno di certezze, scritte nero su bianco».
Per il momento, di certo, c’è solo l’annuncio di un bando, non ancora pubblicato, per la gestione ponte della piscina di Legnano al cui interno è prevista – come approvato in consiglio comunale – una clausola di garanzia sociale con «un criterio premiale nel punteggio per chi prevederà assunzioni in numero superiore ai 4 attuali, fino a 5 o 6». Ma i dipendenti sono 11, e sono impiegati su due piscine: «Questa clausola di garanzia non prevede alcun obbligo di assunzione; rappresenta una condizione per avere un punteggio più alto, sempre che al bando si presentino più società. E anche qualora dovesse essere applicata, chi si prenderà la responsabilità di fare una selezione – è il timore dei dipendenti -? Con quale criterio saremo divisi? Le due amministrazioni comunali si sono parlate?».
CHIESTO UN INCONTRO CON IL SINDACO DI PARABIAGO
Se, perlomeno, attraverso i sindacati hanno avuto un incontro diretto con il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice – che ha dato loro rassicurazioni verbali – lo stesso non è avvenuto con il sindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi: «Abbiamo chiesto un incontro e non abbiamo ricevuto risposta», spiegano i dipendenti che non sanno più quale risposta dare agli utenti che si rivolgono alla reception per rinnovare l’abbonamento o chiedere informazioni sui corsi: «La piscina di Parabiago, al contrario dell’impianto legnanese, è in attivo: nell’ultima stagione abbiamo registrato 1.300 iscritti ai corsi. Questa incertezza rischia di mettere in difficoltà anche il nuovo gestore. Quali sono le intenzioni dei Comuni? Stanno dando più rassicurazioni alle società sportive che ai dipendenti». Anche la proroga della concessione ad Amga Sport per la stagione estiva non è ancora scritta su un contratto: «Al momento il nostro contratto scade il 30 giugno», dicono i dipendenti che sollevano anche la questione contrattuale: «Dopo avere “conquistato” un contratto a tempo indeterminato la nostra paura è quella di tornare indietro: non possiamo accettare contratti di collaborazione o a orario ridotto. Dobbiamo sapere quale sarà il nostra destino».
PORTE CHIUSE ANCHE DA AMGA SPA
Porte chiuse anche dalla società “madre”, Amga Spa: «Abbiamo chiesto un incontro e ci è stato risposto che non ci sono contenuti di cui discutere – spiegano i dipendenti -. Non ci aspettavamo questo atteggiamento di chiusura: avendo alle spalle una spa potrebbe almeno essere preso in considerazione un reinserimento in altre mansioni. Non ci è stato dato supporto dall’ufficio personale. Siamo 11 dipendenti in balia delle amministrazioni pubbliche. Chiediamo chiarezza».
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