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Martines, dal ’99 in Italia tra permessi di soggiorno e lavoro precario: “Ma non rinuncio al sogno della sartoria”

Martines De Castro è arrivata sul suolo italiano nel 1999. Il suo permesso scade alla fine di maggio e cerca lavoro: «Ho fatto un corso da operatore sanitario, ho lavorato come badante e sono una sarta diplomata»

De Bernardi legnano

Un sogno nel cassetto, un diploma da sarta mai riconosciuto perchè non conseguito in Italia o Europa, un percorso formativo da operatore sanitario realizzato a Milano e la difficoltà di trovare un lavoro anche par time per rinnovare il permesso di soggiorno (in scadenza alla fine di maggio). È la storia di Elisa Martines De Castro nata nell’El Salvador (centro America) e arrivata sul suolo italiano nel 1999. Un racconto di migrazione che si accumuna a tanti altri per gli ostacoli affrontati nel vivere in un Paese che non è natio.

«Vivo a Milano e dallo scorso anno frequento Legnano dove spero di potermi trasferire presto – ci ha raccontato Martines presentataci dalla titolare del bar De Bernardi, di via XX Settembre a Legnano -. Qui ho diverse conoscenze anche legate alla chiesa Evangelica. Questo locale è diventato un mio punto di riferimento». Il permesso di soggiorno di De Castro scade a fine maggio. «Dopo aver portato a termine un corso per operatore socio sanitario mi sono occupata dei miei tre figli, li ho cresciuti da sola, poi ho lavorato in diverse famiglie. Da ultimo ho seguito una coppia di anziani, ma entrambi sono defunti. Quindi, nonostante le buone referenze, è dal luglio dello scorso anno che non trovo impiego. Cerco lavoro, ma è difficile e per rinnovare il mio permesso è importante avere un contratto anche part time». Ma qual è la tua speranza per il futuro? «Mi auguro di poter trovare impiego nel mondo della sartoria. È la mia passione». Ma quella di Martinez non è un passatempo, in quanto alle spalle ha una formazione in campo sartoriale. «Ho un diplomata in sartoria, ma il mio titolo di studi non valido per l’Italia. Una storia come tante, perchè sono in tanti che pur avendo studiato si trovano ad avere titoli di studi nulli in altri Stati. Ed è difficile, se non si ha una buona base finanziaria riuscire ad equipararsi, che il più delle volte significa portare a termine percorsi di studi anche costosi. In Salvador avevo aperto un negozio, sono venuta in Italia per cercare nuove occasioni visto che questo è il Paese della moda. Nonostante siano trascorsi diversi anni io non rinuncio al mio sogno riaprire un piccolo negozio di sartoria qui, oppure semplicemente lavorare in questo campo. Ci spero con tutte le mie forze, dopo tutto sono una sarta. Con fatica ho acquistato anche due macchine professionali: una taglia-cuci e una macchina da cucire. E continuo a confezionare abiti, mi da fiducia trovare riscontro dalle persone che vedono ciò che faccio».

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Pubblicato il 23 Maggio 2023
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