“Uniti contro le mafie”: Canegrate conferisce la cittadinanza onoraria al giudice Nicola Gratteri
Il magistrato è stato accolto nell'aula magna delle scuole medie di Canegrate dove ha incontrato gli studenti rispondendo alle loro domande
Canegrate ha conferito a Nicola Gratteri, magistrato che in questi anni ha inferto duri colpi alla ‘ndrangheta, la cittadinanza onoraria. Lo ha fatto con la consapevolezza che solo «gesti concreti come questo possono essere di sostegno a chi è in prima linea nella lotta contro le mafie». Dietro a questo riconoscimento, deciso all’unanimità in Consiglio Comunale, c’è infatti la ferma convinzione di una comunità impegnata a fare educazione per contrastare le infiltrazioni criminali che «non risparmiano alcun territorio».
L’iniziativa del Tavolo Antimafie di Canegrate, è stata appoggiata dalla Commissione Antimafia e Legalità e promossa dal sindaco Matteo Modica che lunedì 15 maggio ha accolto il magistrato nell’aula magna delle scuole medie di Canegrate. Qui, l’uomo di giustizia che vive sotto scorta da più di 30 anni, ha incontrato gli studenti rispondendo alle loro domande. Il procuratore ha spiegato cosa lo ha spinto a studiare e a intraprendere la carriera da giudice, carriera che rifarebbe «senza se e senza ma». Quando da bambino, nel suo paese in Calabria, vedeva i morti e la violenza per strada e in classe i figli degli ‘ndranghetisti fare i bulli, «l’A B C della mafia», sapeva già quale strada avrebbe intrapreso: quella della legalità. Una strada senza scorciatoie che «ognuno di noi può intraprende ogni giorno compiendo quei piccoli gesti che insieme fanno la differenza».
Ed è stato questo anche l’invito del primo cittadino, Matteo Modica, accompagnato dai colleghi sindaci dell’Alto Milanese, uniti nel segno della legalità: «Il nostro compito deve essere quello di lavorare uniti compiendo gesti concreti nella quotidianità contro le mafie. Noi sindaci – ha detto Modica – siamo tenuti a farlo per evitare le infiltrazioni mafiose, che ci sono anche nel pubblico. Come amministratori dobbiamo tenere alta l’attenzione soprattutto in questo periodo in cui i fondi del Pnrr sono tanti e difficili da gestire, ma dobbiamo tenerla alta anche per contrastare l’illegalità e l’inciviltà che spesso vede coinvolti i giovani». È con questo spirito, «con stima, affetto e orgoglio» che il Comune di Canegrate ha accolto il giudice Gratteri, «figura di grande rilievo nella lotta alla ’Ndrangheta, che e grazie alla sua significativa attività è diventato un simbolo delle Istituzioni contro le organizzazioni mafiose», tra i suoi cittadini più illustri. Un segno di appoggio e riconoscimento «per il prezioso contributo alla legalità a cui ha dedicato la sua intera vita».
L’incontro con Grattieri e la cittadinanza onoraria arriva da un articolato percorso realizzato in questi anni dal Tavolo Antimafia che ha saputo coinvolgere tutta la comunità. Tra le iniziative, l’ulivo dedicato a Falcone e Borsellino, il roseto che nel periodo della pandemia è stato intitolato a Lea Garofalo. Poi il muro delle vittime delle mafie. Da ricordare poi che a Peppino Impastato è stata intitolata la sede delle associazioni in via Alberto da Giussano.
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