Busto Garolfo premia i “suoi” cittadini illustri con l’assegnazione delle nuove onorificenze civiche, riconoscimento che spaziano dal social allo sport passando per l’imprenditoria, ma sempre con lo stesso denominatore: «il profondo impegno non solo nell’ambito professionale o sportivo ma anche in chiave sociale – come ha spiegato il presidente del consiglio comunale Francesco Binaghi -, che ha dato lustro alla nostra cittadina e ha contribuito al suo sviluppo».

Tre i cittadini premiati venerdì 12 maggio: Carlo Barni, padre Maurizio Binaghi e Marino Fusar Poli. «Dare visibilità a figure così esemplari è un modo per dare la spinta al miglioramento ad ognuno di noi – ha sottolineato la prima cittadina Susanna Biondi -: avere riferimenti davvero positivi come questi può solo aiutare un’intera comunità ad andare avanti al meglio e a cercare con impegno, con dedizione, con competenza e con altruismo di proseguire per la via giusta, come hanno fatto loro».

CARLO BARNI

Primo di dieci figli, Carlo Barni, dopo il diploma in un istituto milanese in Radiotecnica e Tecnica delle trasmissioni, nel 1953 apre un negozio di vendita e riparazione di elettrodomestici in piazza Lombardia a Busto Garolfo, che poco a poco si è trasformato in un’azienda leader di mercato nella distribuzione di elettrodomestici e elettronica di consumo. Negli anni Barni è stato anche consigliere comunale e assessore, oltre che presidente del CSG e della scuola dell’infanzia.

«La storia di Carlo Barni si intreccia pienamente e in modo positivo con lo sviluppo economico e sociale del nostro paese – ha sottolineato al momento della consegna dell’onorificenza il consigliere comunale Daniele Dianese, che ha proposto l’assegnazione del riconoscimento -: è un imprenditore capace e visionario, che intorno alla metà del ‘900 da vita e fa crescere una grande realtà economica ed imprenditoriale, leader nel suo settore. Ha saputo continuamente innovarsi e ampliarsi, offrendo non solo del buon lavoro a molte persone del nostro territorio, ma riuscendo nell’incontro tra generazioni. La trasmissione dell’esperienza, l’investimento di fiducia sui più giovani e sui propri figli rappresentano oggi esempi preziosi di una società che vuole essere dinamica e giusta, capace di tenere insieme i valori fondativi e la necessaria spinta al futuro. Ma Carlo Barni non si è fermato a questo: con uguale impegno, nel suo stile decisamente filantropo, ha infatti sempre dato molta attenzione e sostegno ai giovani e alle situazioni di fragilità, contribuendo concretamente alla realizzazione di numerosi e significativi progetti sociali e di sostegno alla formazione dei ragazzi meritevoli».

PADRE MAURIZIO BINAGHI

Sacerdote comboniano, padre Maurizio Binaghi da quasi 30 anni vive lontano da Busto Garolfo: prima tra i palazzi popolari di Chicago e poi nelle baraccopoli di Korogocho, alla periferia di Nairobi, ha speso il suo sacerdozio per i giovani ai margini della società. Nel 2018 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia (già Stella della solidarietà italiana) dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«In modo molto spontaneo, a nome del gruppo consiliare Busto Garolfo Paese Amico, ho proposto che venisse conferita l’onorificenza a padre Maurizio Binaghi – ha spiegato durante la cerimonia la consigliera comunale Valentina Tunice, che ha proposto il sacerdote per l’onorificenza -. Vorrei tentare di spiegare come mai ho usato il termine spontaneità: per me non era assolutamente necessario esporre in modo lineare i vari perché di questa proposta. Sono cresciuta in ambito oratoriano in paese, e nonostante non mi sia incontrata direttamente con padre Maurizio ho sempre sentito parlare di lui: missionario dall’altra parte del mondo, quasi una figura eroica. Le poche volte che faceva ritorno in patria, i miei educatori e catechisti cercavano sempre di rubargli una serata perché ci portasse una testimonianza del suo sacerdozio. Un paio di fine settimana fa, a messa a Busto Garolfo: a celebrare la messa c’era proprio padre Maurizio, appena tornato in Italia dal Kenya, e sono bastati pochi minuti per percepire di nuovo l’entusiasmo e il forte carisma di padre Maurizio, che già avevo sperimentato da ragazza durante gli incontri oratoriano. In quell’occasione mi sono detta che sapevo che la proposta di onorificenza che avevo inoltrato avrebbe trovato un diffuso consenso tra i bustesi».

MARINO FUSAR POLI

Volto del ciclismo in paese e non solo, Marino Fusar Poli tra i dilettanti ha vinto corse come la Targa d’Oro Città di Legnano, la Coppa d’Inverno e la Milano-Bologna, correndo con ciclisti come Gianbattista Baronchelli. Sceso dalla sella si è dedicato all’attività di meccanico a Busto Garolfo, entrando poi nel team della Nazionale. Ancora oggi è il presidente della S.C. Busto Garolfo.

«Nel ricco e variegato mondo delle realtà sportive bustesi, la figura di Marino Fusar Poli è sicuramente tra le più rilevanti – sono le parole con cui ha accompagnato la consegna del riconoscimento il proponente, ovvero il consigliere comunale Marco zangirolami -. Da quotato ciclista a meccanico della Nazionale Italiana di ciclismo, ha portato in giro per tutto il mondo grande competenza e dedizione, contribuendo a dare lustro a Busto Garolfo, che se ancora oggi ha un velodromo bello, in perfetto ordine e regolarmente utilizzato lo deve in buona parte anche a lui. Marino Fusar Poli interpreta al meglio i valori dello sport: impegno assiduo, determinazione, onestà e rispetto di regole e persone. È questo lo stile con cui quotidianamente interpreta la sua attività all’interno della S.C. Busto Garolfo fornendo a tutti un ottimo esempio, specialmente per i giovani».