Rescaldina “vara” il piano operativo per l’inclusione e la disabilità
Approvata all'unanimità in consiglio comunale una mozione che detta le linee guida per realizzare un piano operativo per l'inclusione e la disabilità
Via libera all’unanimità in consiglio comunale alla mozione della commissione Servizi sociali che impegna sindaco e giunta a dare attuazione ad una serie di linee guida per realizzare un piano operativo per l’inclusione e la disabilità, presentata all’aula consiliare durante l’ultima seduta dal disability manager Luigi Di Lello.
Tre le fasi prese in considerazione dal documento: la pianificazione, la progettazione e l’inclusione. «Per la pianificazione è necessario monitorare gli interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di abbattimento delle barriere architettoniche e di fruibilità degli spazi – ha sottolineato Di Lello, suggerendo anche l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente che coinvolga le realtà che si occupano di questi temi -. Barriere architettoniche ne troveremo sempre, per cui dobbiamo darci delle priorità. L’idea è che la mappatura vada fatta con l’aiuto dei cittadini e abbiamo pensato di coinvolgere anche le scuole perché i bambini da sempre sono molto più sensibili su questi temi. Una volta fatta la mappatura, si possono stabilire le priorità e i criteri di necessità sulla base di quanto espresso dai cittadini. È importante anche che l’amministrazione faccia una verifica costante del miglioramento dell’accessibilità e della fruibilità degli edifici pubblici, così come lo sono il monitoraggio dell’accessibilità ai servizi informativi del Comune e la riconversione di quota parte del patrimonio immobiliare comunale oppure di quegli immobili che vengono riqualificati per progetti di residenzialità e attività sociali, ricreative e di recupero destinate alle persone con disabilità e in particolare per la sperimentazione di luoghi di vita indipendente».
Poi la progettazione. «Negli anni – ha aggiunto il disability manager – il modo di progettare per le persone con disabilità è cambiato, adesso si tende a progettare secondo lo universal design, quindi sarebbe importante introdurre nei capitolati di gara specifici requisiti sulla progettazione per tutti, soprattutto per quanto riguarda gli spazi pubblici. Per farlo chiediamo che venga coinvolto il disability manager nelle commissioni di gara per la progettazione e la realizzazione di opere pubbliche e che l’amministrazione predisponga corsi di formazione sullo universal design». Sette in particolare i principi che la progettazione dovrebbe rispettare: l’equità, la flessibilità, la semplificazione, la percettibilità – ovvero le informazioni sensoriali -, la tolleranza all’errore minimizzando i rischi dovuti ad azioni non volute, il contenimento dello sforzo fisico e misure e spazi sufficienti.
Terza voce l’inclusione. «Per soddisfare pienamente l’inclusione delle persone con disabilità dobbiamo iniziare a ragionare sull’ambito lavorativo – ha concluso Luigi Di Lello -: chiediamo quindi che venga favorito il soddisfacimento della domanda di lavoro delle persone con disabilità con un aggiornamento professionale attraverso delle convenzioni con enti formatori, affinché una persona con sopraggiunte disabilità possa acquisire competenze che la facciano sentire una risorsa e non un peso per la società, e con l’istituzionalizzazione dell’affidamento di servizi da parte del Comune alle cooperative che operano con persone con disabilità».
Le linee guida presentate dal disability manager hanno ricevuto il plauso bipartisan del parlamentino. «Approvare questa mozione per noi vuol dire volere fortemente che quello che c’è scritto nel documento abbia un’applicazione nel più breve tempo possibile – ha evidenziato la capogruppo del centrodestra Mariangela Franchi, insistendo soprattutto sull’importanza dei progetti di residenzialità -. Chiaramente ci sono progetti e idee che richiedono un lungo periodo per la realizzazione, ma ce ne sono alcune che hanno un breve o brevissimo periodo di realizzazione e auspichiamo che almeno queste siano immediatamente attuate e che sulle altre si lavori».
«Questo è un passaggio fondamentale, come pochi passaggi che sono stati fatti negli ultimi anni – ha aggiunto l’assessore alla partita Enrico Rudoni, cui ha fatto eco il capogruppo di maggioranza Michele Cattaneo -. Non è una mozione su cui mettere il cappello, qui vinciamo tutti: l’intero consiglio ha contribuito a far sì che questo fosse possibile. Rescaldina è in ritardo su questo tema, come tutta l’Italia e come su tanti argomenti urgenti che pressano la nostra coscienza non c’è più tempo. Questo ritardo va colmato, e questo mi sembra il primo passaggio».
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