Castellanza celebra le Madri Costituenti che resero la Costituzione moderna e visionaria
Si è tenuta al Facchinetti una lezione sulla Costituzione dal titola "Il riconoscimento dei diritti trasforma la società" con Anpi e Comune di Castellanza
«Se la nostra Costituzione è così moderna e visionaria è soprattutto merito delle sue Madri Costituenti». A dirlo è l’avvocato Paolo Moroni, relatore dell’incontro “Il riconoscimento dei diritti trasforma la società” organizzato dall‘Isis Facchinetti con il patrocinio di Anpi e Comune di Castellanza. Una lezione per parlare di uguaglianza e pari opportunità rivolta agli studenti delle quinte superiori «per ripensare – ha spiegato la preside Anna Bressan – alla Costituzione con un taglio diverso, approfondendo, appunto, il prezioso contributo dato dalle donne nella stesura di quella che è una delle Costituzioni più illuminate e belle al mondo».
Nel 1946 erano soltanto il 4 per cento le donne (21 su 556 uomini) dell’Assemblea Costituente ed erano ancora discriminate. Ma seppero fare rete, ottenendo grandi vittorie: «Pur essendo diverse per età ed estrazione politica, le Madri Costituenti hanno avuto la capacità di lavorare sulla sintesi e non sul compromesso, individuando i veri valori collettivi – ha sottolineato Moroni -. Senza l’apporto delle 21 parlamentari donne, la nostra Costituzione sarebbe stata estremamente peggiore. È grazie a loro se il concetto di parità e dignità viene più volte ribadito al suo interno. Così come fondamentale è stato il loro contributo per stabilire l’uguaglianza giuridica e morale nel matrimonio e la parità in ambito lavorativo. Chi ha scritto la Costituzione ha scritto una visione politica, che ancora oggi deve essere seguita per essere compiuta».
Al di là dei principi sanciti sono, infatti, ancora tante (troppe) le battaglie da vincere soprattutto nella politica e nel lavoro: «Se è vero che gli ostacoli formali sono stati abbattuti – ha detto Martina Rossi, dell’Istituto Pedagogico della Resistenza e giovane consigliera municipale a Milano -, non lo è per quelli effettivi. Nella mia municipalità su 30 consiglieri, solo 7 sono donne. Questo dice molto su quanta strada c’è ancora da compiere seguendo l’esempio delle nostre Madri Costituenti e delle donne che fecero la Resistenza». «Il cui impegno – ha detto Ester De Tommasi, presidente provinciale dell’Anpi – non viene abbastanza riconosciuto. La nostra Costituzione é frutto della Resistenza, che senza le donne non avrebbe potuto esserci». È stata De Tommasi a rivolgere un appello alle studentesse in sala: «Oggi ragazze dovete trovare spazi di miglioramento e dovete lavorare insieme agli uomini, in rete, perché tutto questo si ottenga». Presente anche Ivana Sonna, presidente di Anpi Castellanza.
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