«Intendiamo smontare ogni capo di imputazione dando una diversa lettura dei fatti contestati». È fiducioso l’avvocato Roberto Grittini, legale di Alfonso Cocciolo, ex docente e collaboratore dell’allora dirigente scolastico dell’ITET Maggiolini di Parabiago (del quale non era vicepreside come erroneamente indicato nel precedente articolo comparso su LegnanoNews, ndr), all’indomani dell’udienza durante la quale è stato conferito l’incarico al perito per la trascrizione delle intercettazioni nel processo a carico dell’architetto legnanese.

Il procedimento è ancora alle prime battute e tornerà in aula il prossimo 5 maggio. Intanto, però, la difesa di Cocciolo non nasconde la convinzione che quello che ha coinvolto l’ex professore del Maggiolini sia un caso su cui ha pesato la «chiave politica», con i «detrattori» che «non si sono risparmiati». Quello dell’architetto, infatti, è un volto noto nel panorama politico locale: nel 2012 era stato infatti eletto consigliere comunale a Legnano nella fila di Unione Italiana, mentre nel 2017 si era presentato alle amministrative con il Movimento X.

Nel processo che si sta celebrando davanti al Tribunale di Busto Arsizio in composizione collegiale – presidente il giudice Rossella Ferrazzi – agli imputati viene contestato di aver messo in piedi un sistema per favorire alcune imprese per lavori di manutenzione e forniture di materiali per l’istituto. Cocciolo è chiamato a rispondere di corruzione, usura e abuso d’ufficio.